mercoledì 15 luglio 2009

Una giornata da ricordare


Una gran bella esperienza quella di sabato scorso, una giornata da ricordare. In otto, due Guide e sei accompagnati, abbiamo effettuato la traversata Orte-Amelia, ricalcando l'itinerario che ogni anno ripercorriamo in quella zona in occasione del Cammino degli Angeli. Fin qui nulla di particolare se non fosse che dei sei accompagnati tre sono non-vedenti e i tre loro accompagnatori ipo-vedenti.
Persone comuni, con vite normali, famiglia-lavoro-interessi personali. Per questo preferisco non definirli "straordinari", e "incredibile" l'esperienza fatta. Conoscendoli un pochino adesso, so che storcerebbero il naso. E non a torto.
Non ha detto forse qualcuno che "lo straordinario risiede nella vita delle persone comuni"?
Di sicuro però si può dire che è ammirevole il loro mettersi in gioco, il modo di affrontare la difficoltà e il nuovo che, di certo, nella loro condizione oggettiva, è più ignoto che per tanti altri.
Non una lamentela nel corso della giornata, non una sbuffata. Tante risate invece, tante battute e, soprattutto, molta fiducia in noi Guide, lo scrivente e Marco Fazion, conosciuti sostanzialmente in questa occasione.



Siamo partiti a piedi da Orte, presso il ponte sull'Autostrada e giunti in breve alla Fonte dell'Acqua Acetosa, che, si dice, abbia dato da bere anche a San Francesco di ritorno da Roma verso Assisi. Da lì abbiamo proseguito per stradine di campagna a ridosso dell'autostrada, percorso il primo dei punti critici della giornata, un tratto della strada provinciale che collega Penna in Teverina ad Orte, e siamo giunti così all'antico Porto Romano di Seripola. Qui abbiamo fatto una lunga pausa per visitare, come si doveva, le interessanti rovine dell'insediamento, dedicando il tempo necessario all'esperienza tattile dei mosaici, del calidarium delle terme, degli infissi dei magazzini, e mettendoci un po' alla prova con alcuni passaggi un po' più impegnativi fra le rovine.



Lasciato il porto e attraversato afosi campi non arati, abbiamo affrontato il secondo dei punti critici della giornata: il guado del torrente Rio Grande che, per la prima volta negli ultimi anni, a causa delle pioggie degli scorsi mesi, quest'anno si presentava più impegnativo.
Da qui, sempre per stradine per campi, con l'intermezzo di un altro breve tratto di asfaltata, abbiamo raggiunto l'area della Solfatara, dove vi sono un paio di grandi pozze di acqua sulfurea ribollente, testimoni di un'attività vulcanica residuale riconducibile probabilmente a quella del Monte Cimino. Anche qui piacevole esperienza tattile per il ribollire delle acque, tra l'intenso odore di zolfo, dopodichè la meritata pausa pranzo (e sonno per qualcuno!) all'ombra di un grande pioppo sulla sponda del Rio Grande.





Dopo la pausa, ripreso il cammino seguendo il corso del torrente (guadato ancora una volta senza alcun problema), sotto il sole a picco ma con temperatura tutto sommato sopportabile, ripercorrendo le tracce dell'antica via Amerina abbiamo raggiunto l'Agriturismo Ayala che ci ha manifestato ancora una volta la sua ospitalità offendoci bottiglie di acqua fresca e frutta appena colta.





Ripartiti, dopo uno strappetto in salita, abbiamo raggiunto la provinciale Orte-Amelia che abbiamo percorso per un paio di chilometri fino a rientrare tra i campi nei pressi del Podere Pizzogallo. Una nuova ulteriore rampa in salita, che la fatica accumulata ha fatto sembrare non finire mai, affrontata però con lo stesso spirito scherzoso che ha caratterizzato l'intera giornata, ci ha permesso di arrivare in località Montenero , in vista di Amelia, raggiunta poi, stanchi ma soddisfatti, dopo un paio di chilometri e mezzo di strada provinciale.





Roberto, Maria, Luca, Marisa, Fabrizio, Margherita, vi ringrazio (vi ringraziamo) sinceramente per la splendida esperienza e mi auguro che sia uno sprone per tutti per farne insieme una ancor più bella e significativa: la percorrenza integrale del Cammino degli Angeli.

"Cos'è che fa dell'uomo un uomo? Forse le sue origini? Il modo in cui nasce alla vita? Io non lo credo... sono le scelte che fa; non come comincia le cose ma come decide di finirle" (dal film "Hellboy")

2 commenti:

  1. Hai reso veramente l'idea, ad ogni livello..:))..sono felice della Vostra esperienza..e faccio il tifo perché continui con questi e sempre nuovi amici diversamente abili in performance e assolutamente abili in umanità...chissà che in una di queste uscite anch'io sia pronta in forze per unirmi a Voi e condividere questa (magnifica) occasione ..grazie per il post,per aver raccolto la "sfida" , per averla proposta al sempre lungimirante ed appassionato Marco (Fazion)..lo prendo come un dono personale..;) grazie a tutti, prometto : a presto.....Tb

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  2. Che diceva il piccolo principe? l'essenziale è invisibile agli occhi. Già, diceva proprio così:-) un abbraccio a tutti voi. Marco

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