venerdì 8 gennaio 2010

Sentiero Natura, n° 3 - Gennaio 2010


In questi giorni esce il numero di Gennaio della rivista 4SoulPocket, mensile del quartiere Trieste-Salario di Roma a distribuzione gratuita in cui tengo una rubrica sulle aree protette del Lazio.
Questo mese l'articolo è dedicato al Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, che appunto comprende anche una piccola porzione di territorio nella nostra regione.

Il Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise è il più antico e, probabilmente, il più importante parco naturale italiano. Dopo ottanta e più anni dalla sua nascita è da tempo il simbolo della protezione della natura.
Con i suoi 44000 ettari, questa storica area protetta non è certo la più estesa in Italia ne quella con le montagne più elevate; ma se si prendono in considerazione le 60 specie di mammiferi, le 230 di uccelli e le 1900 piante, è certamente la più concentrata sintesi delle caratteristiche dell'Appennino, uno straordinario gioiello incastonato al confine di tre Regioni il cui fascino, oltre che nella fauna e nella flora, risiede nell'aspra orografia delle montagne, nei suggestivi borghi, nelle fitte faggete, nelle rocce e nei pascoli.
Istituito ufficialmente nel 1923 a seguito dell'iniziativa di un gruppo di attivisti territoriali appoggiati dal filosofo e senatore Benedetto Croce, nativo di Pescasseroli tutt'oggi sede dell'Ente Parco, come per il Gran Paradiso la sua storia è preceduta da quella di una riserva di caccia di Casa Savoia voluta dal Re Vittorio Emanuele per evitare lo sterminio e la conseguente estinzione di importanti e uniche specie selvatiche.
Dopo decenni di storia caratterizzata da alti e bassi, negli anni Settanta il Parco viene rilanciato facendo leva non solo sulla difesa del territorio ma sull'alleanza tra le esigenze della conservazione e quello dello sviluppo delle comunità locali.



Oggi il Parco è suddiviso in 4 zone a protezione crescente che arrivano fino alla Riserva Integrale, in cui è precluso l'accesso all'uomo, circondata da fasce caratterizzate ognuna da vincoli via via più attenuati.
La fauna presente comprende esempi di eccezionale valore, con la convivenza di specie che da sole potrebbero giustificare l'esistenza dell'area protetta. Tra queste l'Orso, simbolo del Parco, ne è senz'altro il protagonista. Presente con una sottospecie unica (Orso Marsicano), scampato a secoli di caccia, persecuzioni, guerre, incendi e bracconaggio, sopravvive miracolosamente in un piccolo areale con un centinaio di esemplari.
La seconda presenza in ordine di importanza è quella del Camoscio d'Abruzzo, il montanaro per antonomasia, considerato una specie a sé e definito “il camoscio più bello del mondo”, la cui presenza da il nome ad uno dei punti più suggestivi dell'area, la Camosciara, straordinario anfiteatro di cime rocciose dall'aspetto dolomitico su cui la specie vive. Poi il lupo, non più considerato specie nociva, che ha cominciato a ripopolare i boschi del Centro-Italia e qui contribuisce a mantenere un livello adeguato nella popolazione degli erbivori, tra cui spiccano il cervo e il capriolo.
In ultimo, tra i grandi mammiferi, la lince. I pochi individui (forse meno di dieci) di questo elusivo e affascinante felino contribuiscono non poco ad arricchire ulteriormente la biodiversità di questo magico luogo, in cui vivono, tra i grandi predatori, anche diverse coppie di aquila reale e numerosi esemplari di gatto selvatico.
Non potendo andar oltre per esigenze di spazio non posso che consigliare a chi legge di visitare di persona questi luoghi.
Il versante laziale del Parco, che ha in Forca d'Acero la cresta spartiacque con l'Abruzzo, è interessato dalla presenza di diversi sentieri che percorrono la Val Canneto - la più bella nella parte laziale, nota anche per la presenza del Santuario della Madonna di Canneto, méta di pellegrinaggio il 22 agosto - e la Valle Inguagnera fino al balcone panoramico naturale della Serra delle Gravare. In inverno molti di questi sono percorribili anche con le racchette da neve o, come nel caso della zona di Forca d'Acero, con gli sci da fondo.
Come sempre quindi... buone escursioni!

2 commenti:

  1. Ciao riccardo ! dove si puo' trovare tale pubblicazione ? o quando ci vediamo in escursione puoi darcene tu una copia ) ;) grazie a presto Giuseppe

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  2. Ciao Giuseppe,
    la rivista è in distribuzione gratuita nella zona di Viale Libia e dintorni. I punti precisi dove puoi trovarla, non vorrei sbagliarmi, sono indicati sul sito web della rivista. In ogni caso è su dei distributori "portariviste" cartonati colorati...
    Mi dispiace ma sempre non sono in grado di portartene personalmente una copia alle escursioni. Comunque, come vedi riporto qui l'articolo in modo che possano leggerlo tutti, anche chi abita fuori zona. La cosa più semplice è continuare a leggerlo qui!...
    Un saluto!
    Riccardo

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