martedì 2 novembre 2010

"La fortuna aiuta gli audaci!"


E' stata la frase che ci siamo ripetuti per tutto il corso dell'uscita, domenica.
A Roma pioveva per bene e ci attendevano quasi due ore di macchina per raggiungere il punto di partenza dell'escursione al Monte Faggeto. Nonostante ciò, in 7 - i rimanenti intrepidi escursionisti di un gruppo inizialmente grande più del doppio e decimato dalle disdette all'ultimo minuto - abbiamo deciso comunque di avventurarci, facendo affidamento sulle previsioni che avevamo letto, che ci lasciavano qualche speranza, e sul sentore che sarebbe stata comunque una "buona" giornata.
Morale, non abbiamo preso una sola goccia di pioggia per tutta la durata dell'escursione e ci siamo goduti, complice la tipica atmosfera ovattata di una giornata di inizio novembre, la natura del Faggeto già colorata d'autunno.





Il rosso degli aceri, il fruscìo sotto i piedi delle prime foglie cadute, le distese di salvia selvatica che da quelle parti crescono sui crinali assolati, sono stati il premio per non aver rinunciato dinnanzi a una situazione che, all'apparenza, si presentava all'inizio poco favorevole.

Un'esperienza nell'esperienza: spesso ci capita di intignarci per raggiungere per forza un obiettivo (come può essere la mèta di una escursione) mentre invece il risultato si potrebbe ottenere con poco sforzo, semplicemente lasciando scorrere, "mollando la presa".
Domenica abbiamo allentato la mano e la Fortuna ci ha dato la sua.



Una facile escursione, ricca di spunti naturalistici interessanti, in una zona poco battuta dai classici itinerari escursionistici. Un gruppo piccolo, desideroso di gustare fino in fondo l'atmosfera del bosco, i silenzi dei luoghi, il soffio del vento. Poche chiacchiere, giusto il tempo di familiarizzare un po' all'inizio, e poi tutti concordi nel godersi la natura e la camminata fino alla fine, fino ai saluti e all'arrivederci alla prossima.

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