lunedì 31 gennaio 2011

Pochi ma buoni (e molto determinati)



Quando desideri sinceramente qualcosa l'universo tutto cospira affinché tu riesca a realizzarla.

E' domenica mattina presto. Esco di casa sotto una pioggia battente e un cielo che non lascia speranza a molte altre interpretazioni. Devo affrontare un'ora e mezza di macchina per raggiungere il luogo dell'appuntamento per l'escursione e anche lì sul posto le previsioni meteo non sono certo stimolanti.
Mentre mi avvio preso dall'indecisione sul da farsi - vado comunque o avverto tutti i prenotati che l'escursione è annullata, per questa volta? - alcune delle persone prenotate chiamano loro per avvertire che si tirano fuori a causa della pioggia.
Il numero di partecipanti in elenco ora è piuttosto esiguo e la tentazione di mollare è forte. Tre di loro arrivano direttamente alla stazione di Bracciano (arrivano? Ci sarebbe pure uno sciopero dei treni...). Lorella verrebbe in macchina, da lei non piove ma di certo non si può dire che splenda il sole e mi chiama per sapere se partire o meno, visto che anche lei ha un bel po' di strada da fare.
Chiamo Maria Grazia una delle persone che sarebbe venute col treno: è "irraggiungibile" ma l'orario fa pensare che sia in metro, diretta alla stazione per salire sul treno.
Penso che anche Gabriella ed Emanuela (altre due che sarebbero arrivate in treno) conoscendomi ormai dopo anni di partecipazione alle escursioni, avranno avuto fiducia del fatto che, non avendo ancora ricevuto nessuna mia chiamata di annullamento, l'escursione sia confermata e che quindi siano sulla via per prendere il treno (ma il treno partirà?).
Nonostante tutto questo ho proprio una gran voglia di fare questa uscita e, istintivamente, non sento che ci saranno particolari problemi in questa giornata iniziata apparentemente così "storta".
Voglio fare l'escursione: decido che si farà e che tutto andrà per il meglio.
Sotto la pioggia che impegna i tergicristalli proseguo ora senza dubbio alcuno sulla strada che avevo imboccata già da alcuni minuti, mentre rimuginavo sul da farsi.



Alla fine eravamo in sei: anche Stefano ci ha raggiunto lì in macchina (il treno è arrivato puntuale e ha pure smesso di piovere). Sei escursionisti "veri": il meteo non ci ha spaventato!
Veri ma tutt'altro che incauti. Ho infatti proposto subito di prendere delle precauzioni logistiche organizzando in maniera diversa il giro inizialmente previsto, in modo tale da avere una "possibilità di fuga" in caso di peggioramento ulteriore del tempo.
Abbiamo così avuto modo di fare una splendida escursione quasi sempre vista-lago, illuminato a momenti da intensi squarci di luce tra le nubi cariche di pioggia, e abbiamo preso solamente qualche minuto di pioggia che non hanno avuto altro effetto che quello di creare un ambiente ancor più suggestivo.
L'atmosfera umida e rilassante di quei bei boschi che ammantano la dorsale settentrionale del bacino alle pendici del Monte Rocca Romana ha fatto il suo: la sensazione di quiete tipicamente invernale ha coinvolto le profondità del nostro essere. Motivo per cui ho cercato di parlare e raccontare il meno possibile per dar modo a tutti di ascoltare di più quello che ci circondava.



Un albero caduto inizialmente in terra che poi ha di nuovo ripreso a crescere con i rami proiettati verso il cielo ci ha dato modo di riflettere che non è importante quante volte si cade, ma che piuttosto è importante rialzarsi sempre. E sul fatto che la nostra forza non è nella apparenza esteriore ma è in quello che abbiamo dentro, invisibile come le radici.
A suggellare una giornata ben riuscita malgrado gli inizi, una tranquilla e rilassante passeggiata sulle calme rive del lungolago, riscaldato ora dai primi raggi del sole in odor di primavera, ha preceduto i saluti e il sincero arrivederci alla prossima.

2 commenti:

  1. Caro Riccardo,ilreport di questa bella, sana esperienza di AUTENTICO SPIRITO
    escursionistico ancorché della domenica fa sorgere alcune riflessioni spontanee..;)
    La sensazione è che il nostro popolo vada (ri) educato in tutto, poichè nei decenni ha perso anche la cognizione dei bei tempi andati, quelli ormai dei nostri nonni, in cui era chiaro che "USCIRE" e camminare non era determinato dal tempo ( che non era considerato brutto o bello ma solo quel che era : pioggia,vento,caldo,freddo,umido,sole battente,...) ma dalla voglia e dalla necessità e vincolato solo nel ben attrezzarsi sul come affrontarlo ( non uscire senza la maglia di lanaa....).
    Oggi la gente si presenta in sandali per una escursione in vetta, con il cellulare invece che con una scorticina in più di acqua e soprattutto esce e va a camminare dopo aver alzato gli occhi al cielo e "valutato" ad occhio se sarà tutto piano e liscio e senza piccoli ostacoli da affrontare come un po' di piogerella di stagione..
    Io ho apprezzato molto la tua opera iniziale, in apertura di questo spazio, di indicazione dei parametri valutativi di un'escursione e di quei principi di buona e ducazione ambientale che sono non solo imortanti ma NECESSARIO per reazionarsi all'ambiente ed agli altri nella Natura, ma anche a se stessi ed alla propria EFFETTIVA protezione e tutela..
    sono pagine che io stesso dopo tanti anni e d esperienze mi vado a rivedere iclicamente, a rinnovarne la memoria ..
    Per cui : mi compiaccio vivamente che siate uscii inescursione - effettivamente pochi ma veramente BUONI ;) - e che vi siate goduti la bellezza e la gioia di edere che non essersi fatti spaventare da quattro gocce non solo vi ha permesso di godervi una splendida giornata ma ha anche rinforzato il vostro spirito e la vostra fiducia nella corretta valutazione di cosa fa o non fa SUL SERIO gliingredienti di una buna escursione - primo fra tutti prprio l'atteggiamento che tu hai segnalato nel titolo - fondamentale in ogni questione della vita : LA DETERMINAZIONE .....;))
    un caro affettuoso saluto a te e famiglia
    Matteo Ladi

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  2. Eh si,è stata proprio una bella giornata nonostante tutto...uscire la mattina presto scrutando il cielo e avviarsi titubante per prendere un treno che non sai se ci sarà, esitare di mandare un messaggio per rinunciare, e poi...il cielo si rischiara, il treno è lì che ti aspetta, in anticipo,ma sì devo proprio andare e come sempre mi sorprendo.Grazie Manu'

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