domenica 26 febbraio 2012

Racconti dal cielo



C'è un cielo stupendo in queste serate di alta pressione. E' un cielo ricco di astri, brillanti e appariscenti.
Se ci fermiamo a osservarlo e ad ascoltarlo, ci racconta di dei e di avventure, di tradimenti e di vendette. Ci racconta emozioni, amori e passioni.
Al flebile chiarore di una Luna che cresce sorridendo per ciò a cui sta assistendo, a ovest Giove insegue Venere, spinto da uno dei suoi incontrollati impeti di passione, per i quali si è guadagnato la fama di dongiovanni incallito alle spalle delle gelosissima moglie, Giunone.
Marte spunta da est, quasi di soppiatto; cerca di nascondersi sotto la pancia del Leone e segue silenzioso da lontano, senza dare nell'occhio, l'inseguimento adulterino. Forse è stato incaricato dalla madre degli dei che, in attesa della sgradita conferma alle sue sensazioni, è pronta già a gustare il piatto della vendetta.

Chissà che non sia vero.
Così - o quasi, ma senz'altro in modo similmente metaforico - ce lo avrebbero raccontato i nostri antichi antenati, i primi osservatori del cielo.
I movimenti, le congiunzioni, le opposizioni dei pianeti tra di loro e rispetto agli altri astri e alle altre costellazioni sono stati narrati per millenni da miti e racconti ricchi di avventure e di personaggi fantastici. Storie che giungono ancora oggi fino a noi e che, ogni tanto, a nostra volta raccontiamo.
Il mito, spesso sottovalutato anche da insigni studiosi, che lo hanno relegato a favoletta senza valore o quasi, è stato per millenni, appunto, il modo di trasmettere la conoscenza di padre in figlio, di nonno in nipote. Il particolare modo di quel tempo remoto di comunicare la scienza; un modo "analogico" e fantasioso, nettamente diverso da quello tecnico-scientifico dell'epoca moderna ma non per questo meno preciso nel messaggio - importante - da comunicare.

Queste sere, nel guardare questo spettacolo nel cielo non mi viene da pensare a due enormi sfere galleggianti nel cosmo, una gassosa e una di roccia, che, percorrendo una traiettoria ellittica intorno alla stella che ne occupa uno dei fuochi, a milioni di km di distanza tra loro, appaiono vicine e affiancate agli occhi di un terzo osservatore, distante milioni di km da entrambe.
Preferisco vedere le avventure degli dei; preferisco osservarli essere un po' umani, come ce li hanno raccontati per lungo tempo.
Osservo il cedere alla passione incontrollata dell'onnipotente padre degli dei e degli uomini e l'appalesarsi della fragilità degli animi. E sorrido lievemente, insieme alla Luna, ma non per questo. Sorrido pensando al fatto che l'incontro d'amore fugace sarà tutt'altro che segreto e che Marte la spia potrebbe prendersi anche una serata libera, stasera: c'è la platea di uomini di questa Terra a far da testimone e a rivelare le debolezze dei grandi, che sono poi le loro. Fino a quando sorgerà il Sole.

1 commento:

  1. Sei riuscito a vedere la posizione incredibile della luna con il taglio che doveva essere verso levante ..totalmente in basso ?! incredibile..Rissho ankoku ron, alla lettera ..gulp! Tb

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