domenica 22 aprile 2012

La stagione della vita


Tornato da un campo scuola di 5 giorni nel Parco Nazionale d'Abruzzo, ieri sera, uscito per un momento in giardino, ho sentito cantare il primo grillo dopo mesi.
Mi sono fermato qualche minuto ad ascoltarlo, provando in questo un profondo senso di gioia.
Ho sorriso.
Poco fa, appena terminata la cena, sono uscito in giardino per ascoltarlo di nuovo e i grilli erano diventati già due. Forse anche tre.
Inoltre, in lontananza ho percepito anche il richiamo delle raganelle, proveniente dal fosso dove c'è, dopo le recenti pioggie, abbondante acqua.
Dal bosco, invece, per un attimo mi è sembrato di captare l'"abbaio" di un capriolo - sarebbe la prima volta - o, forse, era un uccello rapace che si stava scaldando la gola, in vista della lunga notte di richiami d'amore e di caccia.

Le stagioni si possono distinguere in "stagioni astronomiche" e "stagioni meteorologiche".
Le prime sono quelle che, convenzionalmente, vengono individuate dai calendari: l'inverno che va dal 21 Dicembre al 21 Marzo; lo segue la primavera fino al Solstizio del 21 Giugno, momento in cui inizia l'estate che lascia il posto all'autunno in corrispondenza dell'Equinozio del 21 di Settembre.
Le seconde sono invece molto più difficili da individuare. Lo dimostra anche il caso di queste ultime settimane: dopo un marzo secco e relativamente caldo, corrispondente alla fine dell'inverno, abbiamo avuto finora un aprile più freddo e piovoso, pur essendo in primavera, che forse inizierà davvero (con qualche tocco di temperature "estive") tra qualche giorno. Almeno così dicono le previsioni.
Ieri sera però ho percepito che, per me, c'è un altro modo di individuare le stagioni. E' quello delle "stagioni della vita".
Dopo un inverno impegnativo quale è stato quello appena trascorso, ho percepito che non c'è nulla di più forte, per me, del segnale dato dal richiamo notturno dei grilli dalla campagna per poter individuare l'inizio del periodo primaverile-estivo.
Sarà perché è un suono ancestralmente familiare, che rimanda al piacevole ricordo di bambino delle serate estive trascorse coi nonni paterni in giardino, sotto il patio, senza televisione, a guardare le lucciole (tante!) e a sentire, appunto, i grilli cantare. Sarà perché ora sono più sensibile a questi aspetti, ad ogni modo, ieri sera ho provato un senso di conforto e di serenità nel sentire il richiamo del primo grillo nella valletta. E ho sorriso perché, finalmente, l'inverno è finito ed è iniziata, davvero, la primavera.

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