sabato 12 maggio 2012

I campi di Gulliver


Alla conclusione dell'ultimo campo scuola nel Parco Nazionale del Circeo, che si è tenuto dal 7 al 9 maggio, mi è capitata una delle cose più belle e realmente divertenti della mia vita adulta.
Dopo il "circle-time" finale per il riepilogo delle impressioni e delle esperienze di tutti fatte nel corso del campo, i bambini della 3° D dell'Istituto Don Milani di Monte Porzio Catone (RM) che accompagnavo, mi sono venuti addosso prima che mi rialzassi e, prendendomi chi per i piedi e le gambe, chi per le braccia o sotto le spalle, in 20 mi hanno alzato e mi hanno portato in trionfo per alcuni metri. E' stato un momento davvero particolare, breve e intenso, anche perché avvenuto improvvisamente. Bambini di 8-9 anni, poco più alti di un metro, si sono uniti in un secondo per sollevare e salutare festosamente a loro modo il gigante di un metro e novantacinque, il loro "Babbo Jones". La sensazione di essere sorretto esclusivamente dalle delicate ma tante braccia di bimbi così piccoli è stata uguale a quella di volare, di essere sostenuto dall'aria, leggera e invisibile ma forte e in grado di tenerti su. Una sensazione che ho ancora addosso.
Sono state scattate delle foto dalla maestra e mi auguro che, come le ho chiesto, me le faccia avere perché, dopo aver vissuto in prima persona l'esperienza, sono curioso di vedere (e, se possibile, di pubblicare) la scena per come si vedeva "da fuori".



E' stata anche una sorpresa questo evento sul finire del campo scuola perché, complice forse un po' di stanchezza accumulata di fine stagione e una serie di altri fatti contingenti, nonostante ci abbia messo come sempre il massimo impegno, mi sembrava di essere stato un po' meno coinvolgente del solito con i bambini, nel complesso. Invece, quanto avvenuto ha dimostrato che, anche se non siamo al top, la nostra presenza, i nostri pensieri, le nostre parole, le nostre azioni, arrivano ben oltre quello che immaginiamo. L'importante è essere autentici.
E così le lacrime di Ilaria e Sofia al momento dei saluti, l'affetto di Tommaso nel corso dei 3 giorni, la tosse dell'altra Sofia (sparita per un giorno intero grazie alla ripetuta invocazione che ho proposto di fare tutti insieme: "la tosse di Sofia andrà via!"), le simpatiche lagnette adulatorie di Chiara, il nomigliolo di Babbo Jones datomi da tutti in risposta ai miei nei loro confronti, e tutto il resto impossibile da elencare completamente, sono state ancora una volta motivo di grande arricchimento personale.

Come Gulliver, che nel corso dei suoi viaggi ha incontrato tante realtà diverse che lo hanno influenzato, anche io incontro con la mia attività tante persone, adulte e piccine. Incontri che sembrerebbero ripetersi nelle modalità e nelle apparenze ma che in realtà sono molto diversi.
La fortuna è che a questi tanti incontri non ho ancora fatto (e non è mia intenzione fare) l'abitudine.

2 commenti:

  1. ..."come farò a lavorare con i bambini?...non ho alcun diploma specifico normalmente richiesto..non posso fare il Maestro di Scuola..i concorsi sono fermi..quale sarà la strada?.." - ".. ci riuscirai perchè è un tuo desiderio autentico..la strada si svelerà..fidati del tuo Sé..e combatti per realizzare i tuoi sogni..se vuoi lavorare con i Bambini , lavorerai con i Bambini..è il come che devi scoprire...fidati del tuo Sé e metti i piedi sulle sue orme..cammina verso la tua Méta..."
    E' venuto giù il cielo come direbbe Abraracourcix, il capo del villaggio di Asterix..ma..ha vinto il Sé...e ne è valsa la pena..ne vale ogni volta..i Bambini sentono e sanno quello che si fa per loro e per i LORO, di Sogni....baci e porporina,buona Felicità a tutti Voi, NMHRK, TB

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  2. ..azioni non pensate, istintive, vere, naturali..rare al mondo adulto..meravigliose da vivere e da cogliere! :) Roberta

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