martedì 23 dicembre 2014

(In) Difesa delle piante


Qualche giorno fa, sono entrato nel negozio del posto in cui vivo che vende materiale e attrezzature per il giardinaggio, hobbistica, ferramenta, prodotti per l'attività agricola, ecc..
In pratica, il piccolo tempio del "fai da te" che esiste in tutti i piccoli centri e che, di solito, come, appunto, un luogo sacro, è il punto di riferimento per tutti i locali per quello che riguarda i lavori manuali, che non mancano mai, soprattutto in zone rurali come questa.
Da che mondo e mondo, come ogni commerciante che si rispetti, il negoziante deve saper fare anche - meglio: innanzitutto - il consulente rispetto alle cose che vende e al settore di cui si occupa, se vuole guadagnarsi la fiducia e la fedeltà dei clienti, e, ancor di più, lo deve essere il titolare di un punto vendita del genere, di tale importanza per la sua comunità.
Faccio il mio acquisto, nulla di straordinario quindi senza bisogno di "consulenza", e, mentre sto per uscire, l'occhio mi va su un prodotto alla propoli che - novità - è stato da poco sviluppato per l'agricoltura biologica, per piante ornamentali e da frutto, che, somministrato alle piante, le aiuta a rinforzare le proprie difese naturali contro i vari predatori e parassiti.
Mi interessa e chiedo al negoziante - un giovane dal facile sarcasmo all'apparenza entusiasta e pieno di tatuaggi, uno di quelli con le chiappe che gli escono dalle mutande e le mutande che gli escono dai pantaloni ogni volta che si piega - cosa ne pensa e se abbia dei riscontri sulla effettiva efficacia del composto, al di la delle (ovvie) altisonanti lodi che l'azienda produttrice declama sulla confezione.
"E' eccezionale" - mi dice stupefatto - "perché, sai, hanno scoperto che le piante hanno delle proprie difese interne contro i parassiti!"
Annuisco, mentre cerco di incarnare l'espressione più sorpresa possibile e scivolo via verso l'uscita salutando cortesemente ed evitando di fare altre domande che potrebbero portare al disvelamento di altri incredibili eventi, perché... non sarei pronto all'impatto!

Mentre esco penso che, a volte, "chiuso nel bozzolo" delle esperienze di Crescita a cui ho assistito in questi anni, cado nell'errore di credere che stiamo più avanti di quello che effettivamente la realtà è. Errore gravissimo.
Invece, c'è da infilarsi le scarpe, con umiltà, e uscire in strada: c'è davvero ancora molto molto da fare!

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