martedì 9 agosto 2016

"Ma che è? ...un esercito?!"


Settimana Verde CRLI - Madonna di Campiglio - 30/7-7/8/2016

Da cinque anni partecipo alla realizzazione di un evento unico in Italia.
Il titolo di questo post, che riporta l'espressione di un passante che ci ha incontrati mentre uscivamo, a piedi, per imboccare il sentiero, dall'abitato di Madonna di Campiglio l'ultimo giorno, parla da solo.
Eravamo un centinaio alla partenza quel giorno (non li ho contati uno per uno), e, senza dubbio, il nostro lungo e numeroso serpentone faceva un certo effetto. Eppure, eravamo solo i due terzi dell'intero gruppo di iscritti effettivi...
E quest'anno eravamo molti meno dello scorso anno, probabilmente per il fatto che veniva riproposta la medesima meta. Molti, soprattutto chi era venuto per la prima volta, non si sono riscritti. D'altronde, il problema principale da risolvere, che per lo staff organizzatore si presenta ormai appunto da qualche anno, è il trovare una struttura ricettiva adeguata, in una location adeguata, che ci contenga tutti.


Quest'anno, in quanto responsabile del programma escursionistico settimanale, "giocavo in casa", dopo l'esperienza dello scorso; situazione non secondaria, che mi ha permesso di essere un pizzico più rilassato, conoscendo bene i posti in cui avremmo soggiornato e camminato. Così, sono riuscito anche a costruire un programma quasi integralmente diverso da quello fatto lo scorso anno (in modo da non scontentare chi ci fosse già stato), che solo un paio di giorni di severo maltempo ci hanno costretto a modificare parzialmente.
Ad ogni modo, è immaginabile, non si tratta di organizzare una passeggiata.
Ogni escursione deve essere calibrata (e condotta) in base al fatto di avere un gruppo appunto molto numeroso e molto eterogeneo, che comprende tutte le fasce d'età. Un gruppo per la gran parte non allenato e non bene equipaggiato. Insomma, tutti elementi che mettono in tensione i parametri su cui una Guida si basa (o vorrebbe basarsi) per costruire la propria proposta per un gruppo. E' la classica situazione fuori "dagli schemi", che richiede la capacità di sapersi muovere fuori dagli schemi.


Per una settimana, come è giusto che sia, non mi dedico ad altro. Tutta l'attenzione e la concentrazione sono riposte in questo. Sveglia; preparazione personale e dell'equipaggiamento; colazione; ultimo ripasso dell'itinerario per la giornata; partenza e conduzione dell'escursione (che, quando è unica, presenta sempre un paio di mete intermedie per consentire la realizzazione di percorsi di tre difficoltà diverse: facile, medio, impegnativo, realizzate grazie alla presenza degli altri membri dello staff); rientro in hotel intorno alle 17.00 circa; doccia; un po' di riposo (non sempre è totale); preparazione della giornata successiva; cena; presentazione del programma dell'indomani al gruppo nel dopocena; risposte a richieste e consulenze da parte dei singoli e, infine, in camera a dormire.
Quest'anno, per la prima volta in cinque anni (e l'ho vissuto davvero come un evento), dato che sapevamo per certo che venerdì mattina il meteo non avrebbe consentito la partenza di prima mattina, e così è stato, abbiamo posticipato l'escursione a qualche ora dopo e, avendo quindi la possibilità di dormire l'indomani mezz'ora in più, mi sono regalato una passeggiata rilassata nel dopocena di giovedì per le vie del paese, visto anche il fatto che la temperatura dell'aria era molto mite e piacevole (perché anticipava l'arrivo della perturbazione).


E fin qui, il "dietro le quinte".
Tutto il resto è quello che, a questo punto, posso definire "il davanti le quinte", che, anche quest'anno, è stato davvero piacevole e di grande soddisfazione.
Innanzitutto, a partire dal piacere di rivedere, dopo un anno, gran parte dei partecipanti. Bimbi che si fanno ragazzi, giovani coppie che diventano genitori e, perché no, anche notare di qualcuno - di tutti, in effetti - gli anni che passano. Me compreso, ovviamente.
Poi, la sensazione unica, indescrivibile, in escursione, di girarsi e, appunto, vedere dietro di te decine di persone che ti seguono e averne la consapevolezza; così come il ricevere tanti e ripetuti attestati di stima, alla fine e durante la settimana, sul proprio lavoro e sul proprio modo di porsi. A molti, in escursione e non, costantemente suggerisco adeguamenti nella propria attrezzatura, nella propria alimentazione prima durante e dopo l'uscita, nell'affrontare gli itinerari, i diversi tipi di terreno, nel superare i vari dolori e doloretti che il corpo manifesta. Li assisto, li seguo.
Insomma, spesso (e per me, molto volentieri) si tratta di mini corsi di escursionismo, e non solo, di educazione ambientale, condensati all'interno della settimana, che nel tempo hanno consentito a qualcuno di crescere. "Grazie Riccardo, da te impariamo sempre qualcosa", mi ha detto un signore che potrebbe essere mio padre, al momento dei saluti mentre stavo salendo sul pullman per ripartire.
Faccio ormai parte della storia di questa iniziativa, sono presente nei racconti degli anni passati di quello che una volta era "Il caminetto del Presidente" del dopocena, che oggi si tiene sul palco di un teatro, per ospitare tutti.
Pur essendo tanti, per merito della dedizione dell'intero staff si respira ancora un'atmosfera familiare, che è quello che rende questa proposta così apprezzata da tanti - tutti, direi - e, quindi, unica. Tanto che il prossimo anno sarà il ventennale di questa proposta e credo sarà l'occasione giusta per fare ancor più grandi festeggiamenti, a cui sarò veramente onorato e contento di partecipare ancora una volta.



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