martedì 6 ottobre 2009
Tutto è bene quel che finisce bene
Domenica scorsa eravamo in 17 a camminare sull'antico tracciato della Via Cassia Medioevale all'interno della splendida Riserva Naturale del Lago di Vico.
La giornata era semplicemente stupenda - clima mite, sole caldo e cielo terso - così come lo erano (lo sono) i luoghi che stavamo attraversando, caratterizzati da una varietà straordinaria, dalle prime castagne in terra e da molti cespugli selvatici (rosa canina, biancospino, fusaggine) che esponevano i loro coloratissimi frutti.
Giunti al "giro di boa" del nostro itinerario, avevamo appena finito di mandar giù l'ultimo boccone di panino, una partecipante mi si è avvicinata e, visibilmente preoccupata e con voce "modificata", mi ha detto che sentiva che la gola le si stava gonfiando, non riusciva a deglutire bene e a parlare e forse aveva anche un po' di febbre. All'osservazione il cavo orale risultava quasi completamente ostruito dal gonfiore, che avrebbe potuto mettere in pericolo da lì a poco anche le vie respiratorie.
In qualità di Guide dovremmo avere, oltre al buon senso di prevenire gli incidenti, la capacità di intervenire per prestare il primo soccorso in caso di emergenza, in attesa dei soccorsi veri e propri. E' un aspetto della mia preparazione personale questo che non ho mai sottovalutato e sarei oggi in grado di intervenire anche in situazioni di importanza vitale, come per esempio nel fare una rianimazione cardio-polmonare. Tuttavia, quella presentatasi è una delle situazioni in cui c'è ben poco da fare se non somministrare farmaci (cortisonici), cosa che è di competenza solo di un medico quindi non c'è che attivare i soccorsi il più rapidamente possibile.
Fortuna ha voluto che, pur essendo a due ore a piedi dalle nostre macchine, ci trovavamo in quel momento a due passi dalla strada asfaltata circumlacuale, pertanto ho chiamato il 118 per farla venire a prendere, riuscendo anche a parlare con un operatore dall'altra parte del telefono che conosceva bene la zona e che ha capito immediatamente quale fosse il fontanile a cui gli avevo dato appuntamento.
L'ambulanza è arrivata, l'hanno caricata e portata immediatamente all'ospedale Belcolle di Viterbo.
Da quel momento, seppur con metà itinerario da percorrere, la nostra escursione è sostanzialmente finita: siamo rientrati abbastanza rapidamente alle macchine, con il pensiero che andava comunque alla nostra compagna di escursione, in un clima non certo disteso.
Un sms da lei mandatoci, e arrivato quando eravamo in prossimità delle macchine, in cui ci diceva che stava passando dei momenti non piacevoli, che non aveva avuto risposte soddisfacenti dal personale medico di Viterbo e che desiderava rientrare comunque a Roma, ha velocizzato ancor più le nostre "procedure di rientro", la risistemazione dei posti auto e i rapidissimi saluti.
In 3 siamo andati a Viterbo per accertarci delle sue condizioni, per nulla migliorate ma senz'altro attenuate da una forte somministrazione di cortisone e, ad onor del vero, da un atteggiamento coraggioso da parte sua che non ha avuto un attimo di flessione e che ha di certo contribuito ad una evoluzione "positiva" della vicenda.
Dimessa dall'ospedale di Viterbo con il consiglio di rientrare a Roma e presentarsi lì presso un presidio ospedaliero in cui rimanere almeno 24 h in osservazione, siamo rientrati insieme in città dopo - come se non bastasse - 2 ore abbondanti a causa del traffico di rientro.
Notizie del giorno dopo, al momento della dimissione anche dall'ospedale di Roma: diagnosi di ascesso tonsillare improvviso, 8 giorni di prognosi. Non una puntura di insetto, non una allergia.
Nel complesso, è andata decisamente bene.
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ciao,
RispondiEliminaeccomi in qualità di "partecipante non troppo sfortunata", hai ragione Riccardo, nel complesso è andata decisamente bene, pur non nascondendo lo spavento ed il disagio vissuti. Anche per questo desidero ringraziarti, ancora una volta, perchè intervenendo con professionalità e prontezza a gestire l'emergenza mi hai permesso di superare al meglio le difficoltà del momento.Un grazie di cuore a C., compagna di escursioni, per avermi trasmesso serenità.Un abbraccio al gruppo per la vicinanza manifestata.
Tornerò volentieri ad immergermi in quell'incantevole scenario che offre la grande amica natura...e sarà di nuovo una splendida giornata di sole...
Ciao, a presto.
Fy