martedì 6 dicembre 2011

La testa tra le nuvole


Dici Monte Soratte e pensi subito a un'isola di calcare che, oggi, si staglia nel mezzo della Campagna Romana e che, qualche milione di anni fa, era invece un'isola vera e propria, nel mezzo del mare che ricopriva l'attuale pianura.
Dici Soratte e pensi quindi subito agli ampi panorami a 360° che si osservano dalla cima o alla tradizionale valenza di montagna sacra che tutte le popolazioni che hanno vissuto alle sue pendici - dai Falisci agli Etruschi, dai Romani ai contemporanei di Dante fino poi ai nostri giorni - gli hanno riconosciuto proprio per via della sua caratteristica di essere così centrale e un tale punto di riferimento geografico, riconosciuto anche da distanze elevate.
Eppure, se domenica non l'avessi raccontato al gruppo qualcuno avrebbe potuto anche non accorgersi di tutto ciò. Questo perché, pur avendo effettuato un ampio giro della montagna per poi salire fino in vetta, abbiamo percorso i sentieri restando immersi per tutta la giornata sempre all'interno delle nuvole che circondavano la montagna. Ogni tanto il sole ha fatto capolino in qualche fessura tra le nubi ma senza riuscire mai a dissolverle, lasciandoci sospesi e isolati in una atmosfera ovattata e di suggestivo raccolgimento, dal fascino tipicamente autunnale (finalmente!).




Eravamo lì in 15 per la seconda uscita del (nuovo) programma escursionistico della Sezione Trekking del C.R.L.I e, pur essendoci dati appuntamento direttamente sul posto, abbiamo rischiato di non partire perché nel momento in cui ci siamo incontrati pioveva per benino.
Pioggia di breve durata però e a intermittenza, vinta quindi la titubanza iniziale, ci siamo avventurati a piedi con l'obiettivo di fare comunque almeno una parte della nostra escursione, nella consapevolezza che pretendere di avere sempre il sole, seppur desiderio legittimo, è un vagheggiare l'irrealtà e che un po' di umido e di autunno, appunto, ci volevano proprio e quasi quasi lo cercavamo...


Così, abbiamo trascorso piacevolmente tutta la giornata con la "testa tra le nuvole", compiendo comunque quasi tutto il giro che ci eravamo prefissati di fare.
Una descrizione metaforica della situazione la mia ma anche una risposta reale che la vita ha voluto dare al sottoscritto tramite l'occasione (metaforica si ma non troppo) di alleggerire un po' la mente in un periodo decisamente pieno, dovuto soprattutto alle esigenze di programmazione dell'attività lavorativa per i prossimi mesi, testimoniato anche dalla prolungata assenza sul blog che qualcuno avrà di certo notato.
Buona (e felicemente umida) anche la seconda con il Cral Inpdap; c'è ora la pausa festiva del programma, riprederemo con il gruppo con un nuovo calendario le prime settimane del nuovo anno, di cui darò come sempre notizia su questi schermi.

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