venerdì 28 settembre 2012
Ventotene Italia Europa
Mercoledì, trasferta in giornata a Ventotene per fare la personale conoscenza dei fondatori della sezione locale della Lega Navale Italiana, al fine di vagliare insieme le possibilità di collaborazione e la realizzazione di qualche progetto nell'ambito delle attività veliche e l'"educazione alla sostenibilità", due cose che ci accomunano.
Partiti sotto qualche goccia di pioggia dal continente, siamo stati accolti dal sole e soprattutto da persone di grande ospitalità, che sono riuscite a farci sentire a casa in meno di 4 ore effettive di conoscenza reciproca e di permanenza sull'isola.
Davanti a un bel piatto di pasta ai pomodorini freschi dell'orto si è parlato - in sostanza -, anche se non del tutto esplicitamente, di entusiasmo e di dedizione incondizionata; di spirito propositivo e di condivisione; di costruzione nel qui e ora e del saper fare da se, con le proprie mani, elementi per la conquista di una libertà interiore e di realizzazione personale.
Tutti temi di assoluta stretta attualità. Ancor di più in un Paese come il nostro, da tempo chiaramente sull'orlo di un evidente baratro, non solo economico ma anche social-culturale.
Questo incontro non poteva non avvenire che su una piccola isola come quella, perché tante sono - al contrario delle apparenze - le "piccole isole" nella nostra comunità in cui si sperimenta ogni giorno qualcosa di nuovo. E potrebbero anche essere molte di più, all'incirca sessanta milioni.
Ventotene è una pennellata di verde sull'immensa tela blu. Un luogo vicino ma lontano e per questo ricco di fascino e di storie da raccontare. E' posta sulle rotte migratorie dei pesci, dei cetacei, degli uccelli e degli uomini. Luogo di fuga e di svernamento, per poi riprendere la via di casa. Non è un caso che si respiri un'atmosfera particolare, soprattutto nei periodi "di mezzo", come settembre, in cui l'estate è ancora viva ma le frotte di vacanzieri sono tutti rientrati.
Sul traghetto del ritorno, lasciando il molo, ci siamo detti che, in effetti, non c'è posto in Europa dove si respiri più Europa rispetto a questa piccola isola del Tirreno centrale, che da lontano sembra un capodoglio in emersione.
Qui, di rimpetto ad uno dei migliori monumenti alla perversione umana che siano stati concepiti - il carcere sull'isola di S. Stefano -, sotto le bombe che cadevano a grappoli in questo lembo di Mediterraneo, è nato l'ideale di Europa e l'Europa come la idealizziamo adesso, al di là degli stretti vincoli economici che invece ingessano gli Stati e i popoli.
Un'ottima giornata è stata. Portatrice di motivazioni ed esempi concreti per non smettere di darsi da fare.
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E già...Manù
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