martedì 23 ottobre 2012
De Rerum Natura
Domenica siamo stati sul Monte Gennaro, nell'ambito del programma di uscite della Sezione Trekking del C.R.L.I.
Una giornata splendida, sia per le condizioni meteo - per tutto il giorno ci ha accompagnato la sensazione sulla pelle di quella che possiamo definire la temperatura ideale - sia per la compagnia: 15 adulti più quattro bambini, di cui un paio molto piccoli (la più piccola 3 anni, ed è salita a piedi fino al Pratone!)
Sarà stata la settima volta che ripercorrevo quel sentiero, forse anche di più. Sulla via del ritorno ci ho pensato e mi sono detto: "si potrebbe ritenere che sia noioso fare per sette volte, o forse più, lo stesso itinerario, ma... l'itinerario non è mai lo stesso!" E così dicendo, mi sono dedicato, mentre camminavo, alla ricerca dei piccoli grandi mutamenti che mi sembrava di scorgere intorno a me, rispetto alle volte precedenti (l'ultima circa un anno fa). E mi è sembrato di scovarne davvero tanti.
All'apparenza tutto uguale ma a ben guardare...
Non c'è nulla da fare: il segreto è nella meraviglia. Guardare con nuovi occhi quello che hai visto tante volte, per accorgerti che non lo conoscevi affatto. O scoprirne ogni volta qualcosa di nuovo.
Se si parla di natura questo è ancor più vero, perché il cambiamento lì è una costante.
Quale miglior modo, quindi, per rendersi conto di questo se non attraverso una profonda immersione nella natura dei Monti Lucretili? Monti si vicini a Roma, ma così chiamati dal poeta latino Orazio - che qui amava passare il suo ozium - perché da egli ritenuti di dover essere cantati dal "collega" Lucrezio, l'autore del "De Rerum Natura", per la loro wilderness, che mantengono ancora oggi nonostante la vicinanza alla Capitale.
C'è un grande albero, un vecchio faggio, che mi attira molto e che si trova ai margini settentrionali del Pratone, sulla traccia che porta alla vetta del Gennaro.
Sembra l'Urlo di Munch o anche l'albero della strega ed è molto affascinante perché, in ogni caso, ha una sua forte personalità. Starebbe bene nella foresta degli Ent, dentro al racconto de Il Signore degli Anelli.
In questi anni, passando a piedi, gli ho scattato varie foto, durante le varie stagioni. Ne ho ritrovate tre e le inserisco in ordine cronologico: la prima è stata scattata il 27 marzo 2011, la seconda il 30 0ttobre 2011, la terza 356 giorni dopo: domenica 21 ottobre 2012.
Osservarle è un bell'esercizio per allenare l'occhio alle piccole grandi differenze, ai piccoli grandi cambiamenti che la natura ci riserva anche negli elementi che sembrano immobili!.
Per percepire, in ultimo, il flusso della vita.
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