domenica 3 febbraio 2013
La via naturale
Tra le opportunità che mi ha dato questo periodo di "non buona salute" c'è quella legata al fatto di essermi messo a studiare e approfondire le possibilità di cura con una medicina naturale. Da anni sono interessato a conoscere in maniera approfondita le potenzialità di piante ed elementi naturali come sostegno al benessere dell'individuo. Il problema di salute che ha caratterizzato questi ultimi tre mesi mi ha consentito quindi di studiare e mettere in pratica su me stesso le cose apprese di giorno in giorno. Uno studio quindi non fine a se stesso ma estremamente pratico, verificando quindi l'effettiva utilità dei rimedi (su di me) e provando anche a correggere il tiro. Nulla di meglio quindi per imparare.
E' così, partito dal rimedio pratico della nonna per antonomasia, gli impacchi di acqua e sale, mi ritrovo oggi a scrivere questo post mentre sorseggio la mia tazza quotidiana di decotto di malva, calendula e ortica, dopo aver beneficiato in queste settimane passate - e ne beneficio tutt'ora - dei poteri curativi di tanti elementi che la Terra ci offre.
A passi molto lenti, e non senza difficoltà o contraddizioni da risolvere nel quotidiano, sto realizzando l'obiettivo di vivere una vita più naturale, legata quindi di più anche alla Natura. E il curarsi con rimedi naturali non può che essere un aspetto importante di questo obiettivo, il cui ultimo traguardo specifico - tutt'altro che irraggiungibile - deve essere quello di non ammalarsi più. La malattia è il segnale di un disequilibrio nel nostro organismo - non lo dico io - e vivere in armonia con se stessi e con quanto ci circonda può garantire una vita all'insegna del benessere.
Naturalmente, ci vuole impegno. Per il problema che ho avuto la medicina "convenzionale" si è espressa subito chiaramente: il medico che mi ha visitato mi ha avvisato che non c'era altra soluzione all'operazione e che anche suo fratello aveva sofferto dello stesso problema che ha risolto (ne siamo sicuri?!)...dopo otto interventi!
Così, assistito da ottimi operatori sanitari che la vedeno come me, ho imboccato la strada della risoluzione totale ma non invasiva, partendo dalla causa del malessere e non dalla cancellazione dei suoi sintomi.
In questo cammino, non ancora terminato ma rispetto al quale comincio a vedere la mèta in lontananza, ho quindi conosciuto le proprietà terapeutiche di elementi naturali e ho imparato in qualche modo a utilizzarli per le mie necessità, districandomi - anche con un certo divertimento - in applicazioni di cataplasmi, preparazioni di pomate, decotti e tisane, ristabilendo un'alimentazione corretta per me (uno dei motivi che di certo mi ha portato ad avere quel problema) e assistendo quotidiamente a dei miglioramenti significativi e, ne sono certo, questa volta duraturi.
Che dire delle potenzialità dell'argilla, ad esempio? Una terra dalle virtù straordinarie per la gran varietà dei minerali che contiene, la cui composizione a granuli finissimi consente di utilizzarla sia per impacchi esterni - per disinfiammare e rimarginare ferite e piaghe - sia per ingestione, con grandi benefici per l'apparato digerente.
E la grande capacità "assorbente" e curativa del fieno greco? Anche esso utile per usi sia esterni che interni, anche se, essendo molto forte, è bene farne uso con cura.
Poi, la generosità dell'equiseto - una pianta "preistorica" (la più antica presente sul nostro pianeta, di cui si cibavano probabilmente anche i dinosauri erbivori), che tante volte in escursione abbiamo incontrato - in termini di possibilità di utilizzo ai fini terapeutici.
Il potere disinfiammante della malva, quello disinfettante della calendula e quello disintossicante dell'ortica. Tutte piante che potremmo trovare nel giardino di casa. Dove magari brilla pure un bel sole invernale che ci scalda dentro e che attiva le difese immunitarie, se troviamo il tempo e il modo di prenderne un po' ogni giorno; così come il fare due passi in una fredda giornata sferzata dalla tramontana, che oltre al freddo pulisce anche l'aria, dandoci la possbilità di respirare a pieni polmoni e fare un po' di "pulizia" anche nelle nostre vie respiratorie.
Eppoi, l'importanza fondamentale del bere tanta acqua e dell'alimentazione. Mangiamo male (e spesso anche troppo), nel senso che assumiamo cibi che ci non ci nutrono, ma soddisfano magari il palato. Non è un caso che la gran parte della popolazione dei Paesi ricchi sia in sovrappeso e che siano fortemente presenti malattie cardiovascolari, diabete e quant'altro. Avere un'alimentazione corretta è il primo passo per stare in salute. Personalmente sto tenendo ora un'alimentazione proteica, con l'evitamento dei cereali e dei latticini, i quali, in effetti, sono l'ultima cosa che l'uomo ha imparato a mangiare in ordine di tempo rispetto alla sua evoluzione e, guarda caso, anche quelli rispetto ai quali è più facile oggi sviluppare intolleranze. Anche perché, per quanto riguarda i cereali, ne mangiamo praticamente pochissime varietà rispetto a quelle esistenti e, perdipiù, altamente raffinate dai processi di lavorazione industriale. L'uomo primordiale mangiava ciò che cacciava o pescava, frutti e bacche, semi e tuberi e qualche pianta che poi ha imparato a coltivare. E il nostro sistema digerente è praticamente ancora lo stesso.
Devo dire che alimentandomi così da alcuni giorni, a parte i normali effetti del periodo di disintossicazione rispetto ai quali ogni tanto mi prendono forti voglie, mi sento in generale comunque più in forze di prima, anche rispetto al periodo antecedente il manifestarsi dei sintomi avuti in questi ultimi mesi, che guarda caso si riacutizzano immediatamente non appena mando giù qualcosa di non adeguato. Qualcosa vorrà significare.
Inoltre, i benefici del Kefìr - che nelle lingue del Caucaso significa "benessere" - il re tra i vari tipi di latte fermentato, molto più ricco di fermenti lattici utili all'organismo dello yogurt, che può diventare una gustosa e nutriente bevanda, da prepararsi da soli anche in casa.
In ultimo, non posso non citare l'esperienza fatta con i processi di facilitazione alla salute individuale messi in atto dalla Terapia Cranio-Sacrale Metodo Upledger che con un approccio delicato e per nulla invasivo da parte di operatori molto bravi e qualificati si pone l'obiettivo di mettere l'organismo tutto (comprese quindi le sue emozioni) nella condizione di ritrovare la via della salute e del suo benessere.
Un cammino ricco di esperienze interessanti e di scoperte. Qualche volta cado ma mi rialzo più consapevole. Sapendo che il nostro benessere risiede in noi e nella propria natura, manifestare la quale è il modo per vivere in salute la naturalità della vita.
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Gent.mo dott. Schiavo,
RispondiEliminaMi permetto di segnalare a corollario della sua più che chiara traccia, che in Medicina Naturale , Olistica - sistemica dunque - , anche la fase così detta di "malattia" è salute in quanto ripristino fisiologico dell'omeostasi del sistema stesso, un dinamismo di lotta - quale quello che bel conosciamo della febbre - che promette di farci ritrovare addirittura meglio di prima, più forti da punto di vista immunitario.
Il punto, come Lei sta vedendo, è non sopprimere la dinamica energetica e sintomatologica ma agevolarla - "facilitarla" - sia con l'alimentazione , la prima delle medicine naturali , sia con i rimedi (fitoterapici, omeopatici, di integratori naturali, di tecniche delle bio-discipline, etc.) .
Certi dell' esito del Suo cammino di Unità Le porgiamo i più sinceri auspici di buon processo e rientro in attività,
Nam Myoho Renghe Kyo
Monica Lanzillotta