sabato 30 marzo 2013
Per aspera ad astra!
Più di dieci anni fa ho avuto la gran bella idea di iniziare a tenere un taccuino in cui riportare massime e aforismi di uomini illustri e grandi pensatori in cui mi ritrovo ma anche messaggi personali o pensieri rivolti direttamente a me da parte di amici e conoscenti.
Non ricordo di preciso in quale giorno effettivo ho deciso di iniziare a far ciò ma posso ricondurre l'evento - sulla base di alcuni elementi della mia storia personale - a un periodo compreso tra l'Ottobre del 2001 e la fine del 2002.
Non ricordo quando ho cominciato ma oggi il taccuino contiene diverse decine di frasi e pensieri e senza ombra di dubbio posso affermare che è uno degli oggetti più preziosi che abbia, perché lì c'é la mia vita, o almeno quella degli ultimi dieci anni.
Ogni tanto lo apro a caso e ne leggo una frase, come momento di "conforto" o come stimolo. Qualche volta l'ho aperto in pubblico, in escursione, per leggere qualcosa ai partecipanti. Sempre, comunque, mi ci ritrovo in quello che ho scritto.
Qualche giorno fa mi è venuta voglia di andare a vedere cosa avessi scritto nella prima pagina. La curiosità di ricordare come tutto fosse iniziato.
Ebbene, con grande piacere ho scoperto di aver cominciato con: "...secondo te, si è voltato qualcuno quando siamo passati?". Una domanda che il protagonista del film Da zero a dieci, seconda opera cinematografica del cantautore Luciano Ligabue, fa al suo amico.
Ho sorriso piacevolmente, a rileggerla. Mi ero completamente dimenticato che proprio quella fosse la prima, l'inizio.
Ho sorriso pensando che nel momento in cui l'ho scritta ero completamente all'oscuro di quale forma avrebbe preso la mia vita ma, in cuor mio, nonostante l'ignoranza sul futuro, in quel momento già ritenevo che quello che è realmente importante è lasciare una traccia del nostro passaggio. Sia chiaro: non a fini "narcisistici" bensì in termini di creazione di valore, cosa a cui peraltro - non traspare leggendo qui - si riferiva il protagonista del film nel porre la domanda.
Sorrido tutt'ora, mentre scrivo questo post con un po' di ritrovata serenità d'animo dopo settimane turbolente, davanti al fuoco della stufa, sapendo oggi come è andata, e come sta andando.
Sorrido anche ricordandomi quale invece è l'attuale ultima massima riportata sul taccuino.
Nelle scorse settimane ho riflettuto tanto sul senso del mio lavoro, a fronte dei tanti sacrifici e dei tanti momenti di difficoltà, soprattutto di natura economica, che abbiamo vissuto in casa. Ho riflettutto tanto anche in generale su quale dovrebbe essere il senso del lavorare, attività oggi troppo legata al mero ottenimento di un salario.
Mi guardo allora indietro per vedere se almeno qualcuno si è voltato al mio passaggio e vedo tante facce sorridenti e gioiose che mi guardano. Proprio tante! E' impossibile davvero citarle tutte e comunque non sarei in grado di farlo: pur non volendo qualcuna l'ho dimenticata di sicuro.
Restando solo alle ultime settimane e mesi vedo i ragazzi del campo estivo WWF di Monte Rufeno che dopo l'esperienza vissuta insieme sono rimasti amici e stanno organizzando per rivedersi da Natale e, non essendoci riusciti, ci riprovano ora per Pasqua. Vedo i bimbi del campo WWF nel Parco Nazionale d'Abruzzo che mi mandano spesso, tramite i cellulari dei loro genitori, i saluti e il racconto di loro bellissime esperienze di scoperta, e ora mi chiedono di informarli sulle iniziative a cui parteciperò questa estate perché vogliono rifare un'esperienza insieme.
Vedo i ragazzi e i docenti della Scuola Italiana di Madrid, che sarebbero stati pronti a ripartire per l'Italia, pur di fare di nuovo un campo scuola insieme e, purtroppo, per contingenze particolari, dopo aver prenotato sono stati costretti ad annullare il tutto.
Vedo i ragazzi dell'Istituto Geometri di Bologna, che, essendo in quarta superiore e non spettandogli per questo motivo la possibilità di fare un'ulteriore esperienza come quella dello scorso anno, si sono mobilitati per richiedere una deroga al regolamento scolastico interno, per avere l'opportunità di fare insieme un altro campo scuola naturalistico.
Vedo i partecipanti alla Settimana Verde del CRLI, e lo staff organizzatore della stessa, che proprio in questi giorni ha mandato una email a tutti per annunciare ufficialmente che anche quest'anno "a grande richiesta" ci sarà la loro guida, Riccardo Schiavo.
...e tanti altri ancora.
Sorrido e trovo un po' di conforto nell'avere il riscontro, ancora una volta, che i tanti sforzi profusi a scapito di una eventuale maggior serenità familiare - che, come uomo, mi dispiace non essere riuscito fino ad ora a garantire pienamente -, abbiano avuto un senso.
Nonostante questo, in un ipotetico dibattito sul senso del lavorare, oggi nessuno riuscirebbe a convicermi che lo scopo del lavoro è solo quello di ricevere un salario, come dettato dal nostro sistema economico e sociale, piuttosto che offrire se stessi e adoperarsi per trasformare un po' il mondo che ci circonda.
Sorrido ancora, quindi, e annuisco per conferma leggendo di nuovo l'attuale ultima frase riportata sul taccuino, un augurio di qualche giorno fa da parte di Viviana - che, non a caso, è una delle persone che più mi ha sostenuto a seguire la mia strada - che è l'intramontabile: "per aspera ad astra!".
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