venerdì 25 ottobre 2013

Nuove rotte


Ieri ho conseguito l'Abilitazione al Comando delle unità da diporto, ovvero la patente nautica, come viene "volgarmente" detta, semplificando, e non di poco, la faccenda.
Un'abilitazione, la mia, sia a vela che motore, per ora limitata alle sole acque territoriali (entro, quindi, le 12 miglia dalla costa) che, tuttavia, ben presto provvederò ad estendere, con un esame integrativo teorico, alla navigazione senza alcun limite.
Risulterò probabilmente ripetitivo - d'altro canto sono temi a me molto cari - ma non mi riesce di considerare il risultato raggiunto come la mera realizzazione di un obiettivo.
E', innanzitutto, un punto di partenza e non di arrivo, e sarebbe arroganza non considerarlo tale.
Poi, mi sento ora investito di ulteriori importanti responsabilità. Non solo quelle che la normativa vigente mi riconosce in quanto capitano di imbarcazione.
Ieri, appena uscito dalla Capitaneria di Porto, senza ancora aver la patente in tasca, subito dopo aver sostenuto la prima parte della prova, quella teorica, e in attesa di svolgere quella pratica (che non è, comunque, una formalità) ho percepito chiaramente, prima ancora di pensare a congratularmi con me stesso, l'onore e l'onere di rivestire, da quel momento, tale ruolo.
Sarà per quel timore reverenziale di fondo nei confronti del mare che ho - faccio parte della categoria dei mammiferi terrestri e, in pari condizioni limite, mi troverei più a mio agio disperso in un bosco o in cima a una montagna di notte, che in un mare in burrasca anche se sulla imbarcazione più sicura che esiste -; sarà perché fino solo a qualche mese fa - anche per la mia indole - non avrei mai pensato di realizzare una simile cosa, da ieri mi sento pieno di un sentimento che è un misto di ulteriore sicurezza e stima in me stesso acquisite, con la voglia di dare il massimo e svolgere al meglio, anche in questo ambito, il proprio compito, in rispetto della millenaria sapienza della cultura marinaresca che il nostro popolo ha sviluppato e in rispetto, tutela e conoscenza del mare, che ricopre più del 70% del nostro Pianeta e che conosciamo meno della Luna.
Un ruolo e un compito che non saranno, per quello che desidero, limitati al diporto nautico per meri fini turistici-ricreativi - così come non lo sono le esperienze che faccio come Guida - ma che volgeranno lo sguardo anche, e soprattutto, agli aspetti educativi dell'esperienza.
Trovo che sia significativo e altamente simbolico l'aver conseguito tale abilitazione partendo dallo stesso porto da cui, quasi 4 anni fa, sono salpato verso il mare aperto per la prima volta su una barca a vela.
E trovo che sia significativo e altamente simbolico che usai - 10 anni fa - in tempi non sospetti, nella mia tesi di laurea con la copertina marrone (come il colore della terra a cui si ispirava e si rivolgeva) - unica nel suo genere rispetto al blu standard delle sue consorelle tesi di Economia - come "frase di buon auspicio" iniziale una riferita al mare ("Sii come il mare, che ogni volta che sbatte contro gli scogli trova sempre la forza di riprovarci").

Il mare è in grado di smuovere cose nel profondo di ognuno di noi che nessun altro elemento naturale è in grado di fare. Non è un caso che è nella "dimensione acqua" che ci sentiamo psichicamente più a nostro agio.
Sei a terra, lontano dal mare, e non vedi l'ora di salpare, di partire, senza neppure il bisogno di una méta.
Ti prepari a mollare gli ormeggi e una leggera, ma concreta, tensione ti prende allo stomaco, sapendo incosciamente quello che dovrai affrontare, fosse pure in condizioni di bonaccia assoluta. Sei in navigazione - vele spiegate e vento in faccia - e non vorresti rientrare mai, nemmeno per il più valido dei motivi. Sbarchi in banchina e, pure dopo aver trascorso la più bella e divertente giornata di mare, tiri un sospiro di sollievo e sei felice di fare due passi, calpestando la terra, e un senso di rilassamento globale ti pervade.

A questo punto, la domanda é: Passi Avanti dovrà rimanere "il blog con le iniziative e le esperienze di Riccardo Schiavo, Guida Ambientale Escursionistica" o dovrà esser rinominato: "il blog con le iniziative e le esperienze di Riccardo Schiavo, Guida Ambientale Escursionistica e Comandante di unità da diporto"?

3 commenti:

  1. una domanda lecita ...;) TB

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  2. Congratulazioni Capitano!!
    Io rinominerei il tuo blog con "Passi Avanti e Vento in Poppa", che ne dici? :)
    "In culo alla balena" per questo tuo nuovo inizio!!!
    Un caro saluto, ornella marceddu

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    1. Ciao Ornella,
      piacere di risentirti e di sapere che segui ancora il blog.
      Grazie per il suggerimento del nuovo titolo del blog, che sarà valutato seriamente: non mi dispiace!
      Per quanto riguarda la balena... che dire... EVVIVA LE BALENE! :-)
      Un caro saluto anche da parte mia,
      Riccardo

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