domenica 14 giugno 2015
Escursioni nell'anima
"Alcuni vanno alla ricerca di luoghi in cui ritirarsi, in campagna, al mare o sui monti, e anche tu hai l'abitudine di desiderare ardentemente tutto questo. Però è quanto mai sciocco, dato che puoi, in qualunque momento tu lo voglia, ritirarti in te stesso. Perché in nessun luogo più tranquillo e calmo della propria anima ci si può ritirare; soprattutto se si hanno dentro di sé princìpi tali, che, al solo contemplarli, si acquista una perfetta serenità. E per serenità non intendo altro che ordine interiore.
Concediti quindi costantemente questo ritiro e in esso rinnovati.
Brevi e fondamentali siano però le considerazioni che farai, tali da bastare, appena si presenteranno al tuo spirito, a cancellare, ogni dolore e a rimandarti senza disgusto alla vita a cui devi tornare.
(...)
Ricordati perciò di ritirarti in questo campicello che è tuo, e soprattutto non affannarti, non eccitarti, ma sii libero e guarda le cose da vero uomo, da essere umano, da cittadino, da creatura mortale. E tra i princìpi da tenere bene a mente e a cui dovrai rivolgerti, vi siano questi due: primo, le cose esteriori non arrivano a toccare l'anima, ma ne restano sempre al di fuori immobili, mentre ogni turbamento proviene solo dalla nostra opinione interiore; secondo, tutte le cose che ora vedi muteranno in men che non si dica e non esisteranno più. Di quante trasformazioni sei già stato testimone anche tu! Pensaci continuamente".
Marco Aurelio, grazie!
Tempismo perfetto.
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