martedì 28 luglio 2015
Se un giorno d'estate un phon parte a mezzanotte
Campo estivo WWF Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, 18-25 Luglio 2015
La colazione dell'ultimo giorno è il momento più bello.
All'atmosfera assonnata e un po' svogliata di quelle dei giorni precedenti, si sostituisce la sensazione nell'aria della gioia del ritorno a casa (che, comunque sia, è piacevole per tutti, dopo alcuni giorni lontano) imbibita della consapevolezza di ognuno dell'aver vissuto insieme esperienze emozionanti durante la settimana. Il chiacchiericcio tra voi in questo caso è più vivo, segno che ognuno approfitta degli pochi ultimi momenti insieme per qualche ultimo scambio: di lì a poco i primi partiranno e ciò certificherà la fine della settimana.
La bellezza delle cose è anche nella loro conclusione, la consapevolezza della quale, che lo ammettiamo o no, ce le fa apprezzare di più. E anche se quasi tutti avete alzato la mano quando vi abbiamo chiesto, l'ultima sera, chi avrebbe voluto rimanere ancora, è bene che l'esperienza si sia conclusa così.
Arrivo sempre piuttosto stanco alla fine di ogni turno e, in questo caso, siamo alla fine della stagione dei campi per me, non nascondo di aver pensato durante la settimana che, in fondo, otto giorni, in effetti, sono pochi per certi aspetti: se il campo durasse qualche giorno in più alcune cose avrebbero un risultato ancor migliore.
E' la prima volta in dieci anni che mi viene un pensiero del genere in corso di campo, nel pieno della stanchezza accumulata durante i giorni, e questo la dice lunga su come siamo stati bene insieme, complice forse anche il ritorno a una dimensione più "umana" e naturale, dopo la settimana di turno precedente, cosa che ha semplificato alcune cose, prime fra tutte la socializzazione e l'unione tra di voi.
Senza alcun timore di essere smentito, mi sento di affermare che i campi estivi sono una delle situazioni più difficili da condurre e "gestire", soprattutto se desideri farlo bene, perseguendo con essi un senso: hai relativamente poco tempo a disposizione per far andare tutto liscio e parti da zero e hai bisogno di organizzare quasi ogni minimo particolare, far socializzare il gruppo, guadagnarsi la sua fiducia (come pure, quella delle famiglie a casa), affinché tutto vada per il meglio e voi possiate vivere una bella e significativa esperienza. Che, per quanto mi riguarda, deve essere unica e indimenticabile, altrimenti ci sono migliaia di colonie estive con ragazzi "al pascolo", a cui avreste comunque modo di aggregarvi, in alternativa. Li avete visti anche in questa occasione con i vostri occhi.
Ci vogliono almeno tre giorni per entrare "a regime" a livello di gruppo e per sistemare tutta l'organizzazione complessiva. Non è semplice e richiede tempo, attenzioni ed energie. E il settimo, massimo ottavo giorno (come in questo caso), si termina il turno e si rientra a casa. Poi magari c'è la pioggia quotidiana, come nel nostro caso, che ci limita in alcune (molte) attività che avrebbero aggiunto ulteriori stimoli all'esperienza.
Peccato per chi non lo capisce.
Soprattutto, come a volte accade, se sono i genitori di qualcuno di voi partecipanti, che da casa fanno di tutto tranne che sostenerci e sostenervi, cosa di cui invece abbiamo sempre bisogno.
E' stato, molto probabilmente, l'ultimo campo per me, quest'anno.
E per il futuro, chissà.
Sapevo – l'ho scritto - che sarebbe stata una stagione intensa e tale si è confermata.
Si sono manifestate molte cose – come sempre quando vai al fondo delle situazioni – seguite da mie necessarie considerazioni.
Passerei con voi settimane e settimane ma, anche alla luce di qualche capello bianco ormai spuntato qua e là, è necessaria anche qualche condizione "di agio" in più, per poter lavorare serenamente, come è necessario che sia, in primis proprio per voi. Ci lavorerò.
Questo mondo, nonostante tutto, è ancora abbastanza impreparato ad accogliere e riconoscere professionismo e, alla fine, gli appigli su cui noi ci reggiamo sono i pensieri come "Il prossimo anno ci rivengo solo se ci sono Riccardo ed Elena", che, l'ultima sera di campo, prima dei saluti, strappa una lacrima a chiunque.
Dico sempre, negli incontri di formazione sul tema che tengo, che un campo estivo è come una maratona: bisogna arrivare ben allenati e ben preparati, anche e soprattutto mentalmente, e alla fine si "vince" usando bene le energie fisiche e mantenendo viva la lucidità fino all'ultimo.
Si dice anche, tuttavia, che ognuno di noi può correre idealmente nella sua vita un tot di maratone e poi basta. C'è un quorum di energie a disposizione oltre al quale non si dovrebbe andare.
Nel contempo, gli anni passano qui e l'itinerario su cui corriamo è sempre più impervio e accidentato.
Di certo, le vostre parole e i vostri pensieri rimangono sempre il premio più bello e importante, al raggiungimento del traguardo.
Dalla scatola dei messaggi finali al gruppo:
"Questo campo è stato fantastico e senza di voi non sarebbe stata la stessa cosa"
"Mi avete aiutato a crescere. Ho trascorso i momenti più belli. Mi mancherete!"
"Questo campo è stato il migliore perché mi sono divertito (soprattutto per il phon) e perché siamo un bellissimo gruppo. Il prossimo anno ci rivengo solo se ci sono Riccardo ed Elena. Questa settimana non la dimenticherò mai"
"Questo campo WWF è stato particolarmente emozionante ed è stata una divertentissima esperienza"
"Vi voglio bene! :-)"
"Ognuno pensa di poter vivere da solo, ma senza gli amici il mondo non gira. Vi voglio bene Gruppo WWF 2015 Pescasseroli"
Che bella questa foto! E' allegra come siamo stati noi durante tutta la settimana.
Manca lì in mezzo solo Elena, che l'ha scattata, e che quindi è con noi comunque, anche se non si vede.
Buona estate e di nuovo un auspicabile arrivederci a: Livia, Diletta, Chiara, Susanna, Irene, Martina, Irene, Fiamma, Claudia, Alessandra, Carmen, Adriano, Simone, Filippo, Simone, Jacopo, Loris, Francesco ed Elena
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