domenica 31 dicembre 2017

Un caro saluto anche a Te, 2017


Ti ho trascurato un po', caro blog, negli ultimi mesi.
Questa fine del 2017, che coincide con la conclusione di due anni ..."densi", ha richiesto da parte mia un certo distacco da queste righe e queste pagine, per potermi dedicare a tener salda e mantenere dritta la barra, e la rotta, sotto i colpi delle forti raffiche di vento.
L'autunno è da sempre il periodo più difficile.
Momento dell'anno che dovremmo dedicare, come altre specie animali, al "letargo"; periodo in cui si mettono a dimora i piccoli alberelli in modo che rinforzino le radici, pronti poi per l'esplosione primaverile, è invece il momento in cui si deve - o almeno io devo -riorganizzare tutta la programmazione del successivo anno lavorativo ma, nel contempo, non tralasciare la costruzione del lavoro quotidiano, dopo "l'euforia" estiva; il momento in cui devi fronteggiare le bordate che arrivano per le imposte e cercare di far tornare i conti. E magari ci si mette pure qualche malanno di stagione, che ti tira un po' giù.
Quest'anno, quello del compimento dei miei 40 anni, è stato anche il momento giusto per guardarsi dentro.
L'anno della maturità, si dice; della comprensione che quello che cerchiamo negli altri, quello che chiediamo agli altri, è quello che dovremmo cercare innanzitutto in noi stessi, che dovremmo manifestare noi per primi.
E' molto difficile, a volte, comprendere il senso delle cose che viviamo, delle persone che incontriamo. Il "messaggio" che la Vita vuole farci arrivare attraverso costoro. Vederli con la nostra Parte Illuminata, col Cuore Puro e Sincero.
Ciò richiede la capacità, e, prima ancora, la disponibilità a mettersi in gioco, a cambiare. E quasi sempre il cambiamento richiede una destrutturazione di quello che c'è di costruito, a volte una rivoluzione, senza dubbio la trasformazione e una rivitalizzazione.
E' un processo tutt'altro che facile da farsi, anche se semplice in realtà, che va portato al suo pieno compimento, per poterne vedere gli effetti. Fare il 99.99% non è il 100%. E la lamentela di chi non riesce in genere si annida in quel 0.01% (se va bene).

Nel periodo intercorso tra l'ultimo post scritto e oggi, anche se non ne ho parlato qui, mi sono adoperato nella realizzazione di ulteriori cose importanti. Pionieristiche.
E' partito, ed è ancora in corso, il primo Corso di Escursionismo di secondo livello con didattica AIGAE ufficiale in Italia, dopo che l'anno scorso avevo creato e condotto il corso-zero, il corso pilota, col contributo di un manipolo (eh si, ci sta...) di miei allievi coraggiosi e fiduciosi che hanno deciso di seguirmi, corso che nei mesi successivi è stato appunto riconosciuto e ufficializzato a livello nazionale, con abilitazione a me affidata di altri istruttori colleghi in occasione del Meeting nazionale AIGAE di fine Ottobre. Occasione quella in cui mi è stato dato l'incarico di condurre l'escursione di chiusura del Meeting stesso, sulla base dell'approccio dell'Interpretazione Ambientale (tema del Meeting), la qual cosa, che è andata molto bene, è stata anche opportunità di vedere che qualcosa di mio, fuori dai canoni, ho da dirla e trasmetterla anche in quell'ambito. E non mancherò di farlo, nel prossimo futuro.
Poi c'è ho dato vita al primo corso di Nutrizione Cellulare per il Benessere e lo Sport, che ho messo in piedi e condotto nei mesi di novembre e dicembre, e che segna l'inizio di una nuova rotta, di nuovi obiettivi.

Guardo ora la foto che ho messo in testa al post: è stata scattata qualche settimana, durante la seconda uscita pratica del Corso di Escursionismo di secondo livello di cui sopra.
Lì, sto guardando nella direzione del luogo dove ho fatto la mia prima escursione di formazione come Guida, una delle pochissime in totale (tre). Era maggio del 2005, tredici anni fa.
Ricordo quel momento come fosse oggi.
Ero nuovo a tutto in questo campo, in cui mi ero lanciato un paio di mesi prima per emendare errate scelte precedenti, anche se amavo già, e da sempre, l'escursionismo in Natura, ed erano a sua volta almeno dieci-dodici anni (ne avevo sedici o giù di lì) che desideravo fare la Guida in escursionismo.


Ero più pesante, fuori allenamento, non stavo bene con la tiroide e facevo fatica a percorrere il sentiero, a star dietro ai miei compagni e ai formatori di allora (con uno di loro,siamo di recente stati colleghi nelle docenze ai Corsi per aspiranti Guide Ambientali Escursionistiche di AIGAE...). Ma quando sono arrivato in vetta - abbigliato non eccepibilmente con quello che avevo disposizione in quel periodo, ma indossando il mio primo zaino tecnico regalatomi da due Amici veri per il mio compleanno che cadeva in quei giorni, zaino che poi mi ha accompagnato per i successivi due anni ed è ancora lì pronto in magazzino a partire per un'altra escursione - guardando il "mare di nebbia" sotto di noi, ho sentito che era il posto in cui dovevo essere e quello che avrei dovuto fare, con tutto me stesso, per i successivi anni.
Non mi sono più fermato. Non ci siamo più fermati. Non sono solo, e non è secondario, perché altrimenti non ce l'avrei fatta.
Mai più fermati, mai flettuto nella Determinazione. Nemmeno un istante. Nonostante tutto.
Ed eccomi qui. Tredici anni dopo.
Ho raggiunto l'eccellenza nel mio ambito, e non è l'Ego che lo dice bensì quella parte di me (e di tutti coloro che lo hanno provato) che sa, perché lo ha vissuto sulla propria pelle, che non c'è nulla che valga di più dell'offrire se stessi agli altri, dando loro la possibilità di vivere una esperienza unica e indimenticabile; di vedere, fosse anche solo per un istante, o per una parola, ciò che anche la tradizione cattolica ha definito "la Legge Perfetta, la Legge della Libertà", rispetto alla quale "la felicità è nel praticarla e non osservarla come un ascoltatore smemorato", come ha scritto specificamente l'apostolo Giacomo, nelle sue Lettere.

Sono in vetta, dunque, e il panorama si apre davanti a me.
Sono una Guida, e da sempre, fin dai tempi della pallacanestro agonistica (i precedenti venti anni), un uomo-squadra, e la mia tendenza, e predisposizione, è garantire il benessere del gruppo tutto.
Ma il Benessere di tutti è diverso dal Benessere di Ognuno.
E verso ciò ora volge il mio sguardo.
Avevo immaginato e programmato di proseguire su un Sentiero ma dalla vetta vedo bene tutto - o quasi - e ne ho individuato da qui un altro, che va nella medesima direzione del primo, ma fa un itinerario più completo, più bello e più vario, tanto che vale la pena di cambiare un po' il programma iniziale, e di intraprenderlo.
Al 100%.

Buon Anno a Ciascuno, dunque!
..."è una regola che vale in tutto l'Universo: chi non lotta per qualcosa ha già comunque perso...", canta Fiorella Mannoia (che non è che ami particolarmente, ma la Verità è sempre la Verità, chiunque la dica).
...Vincete la Vostra Battaglia! Portate a compimento il Vostro Cammino!

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