mercoledì 31 ottobre 2018

L'ultimo e (è?) il primo


Campo estivo WWF - Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise - 14-21 Luglio 2018

Avrei dovuto scriverne mesi fa...
Ne sono passati tre, nel frattempo, e non per caso.
Tra i diversi motivi, un modo, in fondo, per esorcizzare un po' il timore che sia stato davvero l'ultimo.
Se penso al mio lavoro come Guida lo vedo innanzitutto come quello di Educatore. E non solo rivolto a bambini e ragazzi, anzi. Anche se, proprio nell'ambito delle attività rivolte a bambini e ragazzi, ha trovato la sua espressione più alta, a mio avviso. Di sicuro più soddisfazione profonda per me (e al solo scriverne, come ora, pensando ai ricordi delle tante esperienze fatte, avventure trascorse, mi emoziono...)
Decido quindi di scriverne oggi perché, nel suo "piccolo" (ogni giorno è gigantesco - prodigioso - nella nostra esistenza), è un giorno speciale: per incontrare una persona per parlare di un progetto che caratterizzerà (anche) il mio futuro da Guida, sono capitato, dopo forse un decennio (come passa il tempo... quanta "acqua passata sotto i ponti"...), nei pressi della scuola nel quartiere Tuscolano, dalla parte opposta di Roma rispetto a dove vivevo in quel periodo, dove feci il mio primo importante, e continuativo, lavoro come Educatore Ambientale. Per il quale furono creati, con il collega Luciano, i progetti didattici di Meteorologia - innovazione pura per quel periodo! - e Astronomia.
Il primo fu votato, per cinque anni consecutivi!, dagli alunni e le loro famiglie, il miglior progetto extra-scolastico di quel plesso. Il secondo, anche questo amatissimo da ragazzi e insegnanti, che mi diede modo, per la prima volta, di trasmettere, - e, prima ancora, di imparare a farlo - la mia passione per le stelle e il cielo, ancora oggi uno dei miei cavalli di battaglia nel lavoro con le scuole. Entrambi, entrati nella storia di quella scuola, nonché della mia, e di quei ragazzi, i più grandi dei quali, oggi mi facevo due conti, hanno ora pressapoco 25 anni... Magari si son già laureati, lavorano, hanno messo su famiglia.
Poco meno di quanto avevo io, quando ci siamo incontrati...

Oggi ero lì. Ho respirato di nuovo nell'aria, di quei viali percorsi a piedi decine di volte con tutto il materiale nello zainetto, e le corde vocali sofferenti per non aver ancora imparato ad usarle con senno, l'entusiasmo di quel giovane uomo che già aveva fatto scelte importanti, non da tutti condivise, che aveva saltato nel vuoto, ma con tutto il cuore, e che ancora non aveva idea dove tutto questo lo avrebbe portato, cammino del quale vi è qui in questi post traccia, nei suoi passi più importanti.
Che gioia!

Oggi ero lì.
E mentre parlavo di progetti ambiziosi (che non ho dubbi nel credere che realizzeremo), a ritrovarmi a sentire profondamente che io personalmente già l'ho fatto.
Che non ho bisogno di dirmi, e di dire: "se questo un giorno andrà in porto, allora io potrò...". Non ne ho bisogno.
L'ho già fatto.
L'ho già provato il piacere di percepire il gusto della potenza della realizzazione.
E ne sono orgoglioso.
Non ho il timore di voltarmi e trovare del vuoto, dietro di me.
Mi volto e, invece, vedo tante vite che mi hanno seguito, che mi seguono. Che mi accompagnano.
Tante emozioni. Tante vittorie.
Una cosa di una grandezza enorme. Un sole che nasconde con la sua intensa luce le flebili fiammelle che ardono negli anfratti più reconditi della vita, nel pieno delle difficoltà di un momento di cambiamento epocale.

Ho scelto questa foto per ricordare il campo estivo perché è una istantanea tra le più significative che mi sono state scattate in azione in questi anni e, ovviamente, della settimana in questione.
C'è tutto.
Anche la dimensione, l'aria, a mio avviso, per chi la desidera vedere, dell'"ultima volta".
La metto lì. A voler rappresentare ciò che oggi è incredibile a dirsi, in senso letterale, e molto probabilmente, a realizzarsi.
(D'altronde, è una foto che è stata scattata durante il secondo giorno di campo: dopo... ce ne sono stati altri cinque!)

Chi è cambiato dice che il mondo è cambiato, recita il detto.
Non escludo di essere cambiato, in questi anni, e soprattutto negli ultimi due-tre, ma a me il mondo, "questo mio mondo", non sembra molto cambiato.
Sicuramente in una cosa non è cambiato: rispetto a quanto - tanto - rimane di quel che si dà. E, di conseguenza, a quanto si riceve.
Ultima o no, dunque, desidero ringraziare coloro con i quali ho avuto l'onore di condividere questi preziosi, unici, momenti. Coloro che mi hanno "accompagnato", questa volta:

Celeste, Camilla, Irene, Anita, Arianna, Sofia, Gaia, Sofia, Nora, Laura, Camilla, Agnese, Elisa, Alessandro. Jacopo, Vittorio e Maria.

Grazie Bimbi! E' stata una settimana speciale.
...alla prossima! :-)

Nessun commento:

Posta un commento