domenica 27 aprile 2014
La rivoluzione di una fila di passi
Scusate ma mi arrogo il diritto di ritenere che Masanobu Fukuoka non si starà rivoltando nella tomba nel vedere parafrasato in tal modo il titolo della sua opera più nota.
Uscire di casa e avviarsi a piedi rinunciando a prendere l'automobile parcheggiata lì sotto - lontana o vicina che sia la nostra méta, e qualunque sia il motivo dell'andare, vivendo il nostro quotidiano - è, al giorno d'oggi, una vera e propria rivoluzione individuale che cambia, in quello stesso istante, il mondo intero.
Camminare fa bene alla salute nostra e del Pianeta; ci rimette in contatto con il nostro ambiente e i nostri vicini; stimola una (sana) economia locale grazie alla rete di contatti che si intessono nell'andare e pure per, cosa non indifferente, i limiti che abbiamo in termini di distanze percorse.
Consente di riattivare uno sguardo più ampio e sereno su quanto ci circonda, stimola la creatività e, ovviamente, ci riporta, per molti aspetti, coi... piedi per terra. E non è poco, visto che il motivo più profondo del malessere diffuso che affligge il nostro tempo è l'aver perso il senso delle proporzioni.
Questo è il leit motiv che guida la mia proposta di corsi di escursionismo. Non ce ne è un altro.
Metto a disposizione la mia esperienza personale e le mie conoscenze a riguardo per fare in modo di rendere più consapevoli gli escursionisti o aspiranti tali che si iscrivono, nell'ottica di tornare a conoscere e vivere il proprio ambiente nel modo più naturale che c'è, e passando, inevitabilmente, ...per se stessi.
Un collega (che conosco bene di persona) ha scritto un libro dal titolo Escursionismo: ben-essere altrove e me ne ha anche regalato gentilmente una copia. L'ho letto con piacere, ha scritto molte cose che condivido, tranne il titolo: l'escursionismo - e il camminare in genere come atto per spostarsi - è, innanzitutto, benessere qui: benessere in Sè. E questo, è vero, non è possibile raccontarlo, bisogna sperimentarlo!
Non è necessario partire e fare ore di macchina (...) per raggiungere posti di una qualche particolare bellezza per poi mettersi a camminare: la rivoluzione a piedi comincia proprio da casa nostra, per andare a guardare cosa c'è oltre la collina che vedo dalla finestra, o andare a fare la spesa dal pizzicagnolo di fiducia.
Ieri abbiamo festeggiato la fine del secondo corso che ho tenuto nei mesi scorsi a cavallo tra il 2013 e il 2014. Abbiamo festeggiato con il pranzo per la consegna dei diplomi. Un'altra bella occasione di festa e di socialità, dopo quella della fine del primo corso, raccontata qualche settimana fa. ...Farei ancora questo tipo di corsi solo per il fatto di ritrovarci tutti insieme alla fine a festeggiare così!
Nella cornice di un bell'angolo di campagna viterbese alle falde del Monte Cimino, lì dove Giuliana e Vittorio, due dei partecipanti al corso, vivono cimentandosi coi fondamenti della Permacultura e dell'orto "del non fare" (ecco qui Fukuoka per davvero!) ci siamo ritrovati per un luculliano pranzo autorganizzato in comune, all'insegna del buon cibo, della natura rigogliosa e di una piacevole socializzazione. E, guarda un po', alla fine, a parlare di responsabilità individuale per un cambiamento - unanimamente ritenuto necessario - a livello globale. ...Come volevasi dimostrare!
Seduti intorno al tavolo, oltre al sottoscritto e ai gentili proprietari di casa che hanno voluto ospitarci, reduci da una recente (ottima) gestione - contro tutto e tutti - di un noto rifugio escursionistico sui Monti Sibillini: Vincenzo, appassionato di sport estremi che si è rimesso ancora una volta in gioco con bussola, cartina e gps pur di saziare la sua sete di attività all'aria aperta e a contatto con la natura; Mauro, che ha fatto e fa scelte importanti nella sua vita di affrancamento da un sistema di cui - come molti - non riconosce più la validità "strutturale" e per il quale il corso è stato un ulteriore tassello di consapevolezza personale in tal senso; Marco e Daniela, entusiasti percorritori di boschi e vette, artigiani produttori di calzature, per i quali il corso, tra le molte altre cose, è stato anche uno stimolo a vedere se è possibile autoprodursi buoni scarponcini da trekking; Sara, che dopo aver provato la bellezza di camminare sotto la pioggia in un bosco, magari anche senza ombrello, e asciugarsi ai primi raggi sole usciti dopo il diluvio, ha imparato a lasciare campo libero alla fantasia sulle meraviglie a cui si può assistere in escursione; e Gianmarco, che, senza alcun dubbio, nonostante quello che dice, presto sarà dei nostri. Mancavano: Luca, che mentre noi eravamo lì affrontava con cinque giorni di cammino la Via dei Lupi, itinerario escursionistico che collega - o dovrebbe! - la città in cui vive con le montagne dove è nato; e Anna che ha voluto, caparbiamente, partecipare, seguire e concludere con profitto il corso, nonostante l'indubbia distanza e che, ne sono certo, se solo fossimo stati un po' più a portata di mano, non avrebbe avuto problemi a mettersi uno zaino in spalla e raggiungerci con qualche ora di cammino a piedi.
Una bella e coesa compagnia, nata solo tre mesi fa e cresciuta durante gli incontri e le uscite del corso, che avrà modo, senza dubbio, di passare ulteriori bei momenti, grazie a tutti i passi che, insieme (e anche ognuno per conto proprio ma condividendoli "a distanza" come ha fatto Luca), metteremo uno dietro l'altro nei prossimi mesi.
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Un istruttore dal linguaggio semplice ed intelligibile, disponibile e cortese, che oltre la passione e l'entusiasmo che trasmette nei corsi, riesce anche con le parole, nello specifico quelle sopra narrate a suscitare riflessioni ed emozioni sul connubio, simbiosi fra l'essere vivente umano e l'essere vivente "Gaia-Terra". Riccardo, grazie. Vincenzo
RispondiEliminaGrazie a te, Vincenzo! Rimango... senza parole :-) A presto!
EliminaVincenzo? ma sei proprio tu?
Eliminail nostro Vincenzo tutto bussola e gps ? Grazie a te per una così perfetta sintesi.
Giuliana e Vittorio