sabato 18 ottobre 2014
Notte stellata
E' il 18 ottobre, sabato. Fuori c'è una temperatura dell'aria, quella che non ha fatto a luglio, per la quale si gira in pantaloncini e sandali ai piedi.
Esco per fare la spesa, entro al supermercato per prendere, in questo caso, delle cose specifiche e trovo pandori e panettoni esposti in vendita sui banconi.
Poco prima, in mattinata, mi è stato fatto notare, sotto forma di obiezione, a fronte del fatto che mi ero preso un momento di relax mattutino dopo giorni che non mi fermavo, fisicamente e di testa, per seguire le consuete attività di lavoro e anche di casa, che sono fortunato a non dovermi alzare (sottointeso: per andare a lavoro, per mantenere la famiglia) tutti i santi giorni alle 6 di mattina per 40 anni.
No, non mi sento in debito con la fortuna, che si costruisce, non fosse altro che dall'infinito passato, chissà quale vita fa. Penso che tutto dipenda dal fatto che ho desiderato e ho scelto (e che desidero e scelgo ancora, sempre, in ogni istante, confrontandomi con tutte le contraddizioni del caso) di non trovarmi nella situazione di dover, per campare, acconsentire allo svolgimento dell'incarico affidatomi di riporre panettoni sul banco vendita mentre ancora si va al mare; o di speculare sui derivati, fregandosene dei disastrosi effetti sull'economia del Paese preso di mira; o di posare nuovi mattoni e nuovo cemento lì dove è conclamato un elevato rischio idrogeologico; o... .
Ho scelto, nonostante le difficoltà, le rinunce, le limitazioni e i vincoli conseguenti, di contribuire il meno possibile con il mio operato a mantenere l'esistenza in vita di un sistema che ha raggiunto l'apice del suo delirio e che non manca di dimostrare, appunto, che sta raschiando sempre più ogni singola molecola di se stesso sul fondo del barile, per sopravvivere.
Mi alzo, dunque, ogni giorno, per scelta, all'ora che è necessaria, senza tirarmi indietro, come faccio da sempre, da nessuna responsabilità personale, per mantenere niente altro che non sia la barra dritta e ferma sulla rotta della sostenibilità.
Che non sono idee, e nemmeno parole.
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..grande Ric! Condivido.. e nel mio quotidiano cerco di fare questo anch'io!
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