domenica 7 giugno 2015
Vivete a piedi!
Ho ricevuto in dono ieri mattina direttamente da Marco, e l'ho finito di leggere poco fa, il suo ultimo libro "Il giro della Tuscia in 80 giorni".
Ho conosciuto Marco a novembre scorso, alla prima lezione della seconda edizione del corso di escursionismo che tenevo presso la Riserva Naturale Monte Rufeno, al quale si è iscritto e che ha portato a termine col massimo del risultato.
Ricordo ancora perfettamente quando e dove mi ha chiamato la prima volta al telefono per chiedermi informazioni per la sua partecipazione al corso, che mi confermò in quello stesso istante, e momento in cui mi accennò al progetto che aveva da qualche mese portato a termine, il Giro della Tuscia in (meno di) 80 giorni appunto, che faceva parte del più articolato progetto Ammappa l'Italia, di cui ne è sempre l'ideatore.
Ricordo di aver pensato subito che quello fosse un incontro sincronico, gli dissi al telefono senza averlo ancora mai incontrato che, al di là della sua effettiva iscrizione al corso, lo avrei comunque supportato con piacere in altri progetti di tale tipo se avesse voluto e, mesi dopo, dopo esserci a questo punto abbastanza ben conosciuti e mentre stiamo appunto lavorando insieme da settimane al suo prossimo giro, ricevo oggi in dono una copia autografata e con dedica del suo ottimo e coinvolgente lavoro, frutto dell'importante esperienza che ha vissuto e realizzato.
Il libro di Marco è intenso, perché è autentico e sincero. E' a metà tra un diario di viaggio (e, volendo, inizialmente, si legge benissimo anche solo sotto questo aspetto, per merito della felice scelta di modalità di impaginazione editoriale) e una guida descrittiva dei sentieri che ha percorso, che collegano uno per uno tutti i 60 comuni della Provincia di Viterbo.
E' un diario leggero, ma profondo e reale, di un'esperienza di viaggio che è stata davvero, prima di tutto, una forte esperienza interiore, che Marco ha saputo trasmettere bene - in diretta - attraverso il suo stile di scrittura, immediato e senza fronzoli.
Mi ha coinvolto, non solo perché "conosco" ormai Marco e leggerne le righe è un diverso modo di sentirlo raccontare, ma anche perché è stato scritto nel territorio in cui anche io vivo e lavoro tutti i giorni. E così, vi ho letto di luoghi che frequento e di persone che anche io ho incontrato e conosciuto in questi anni, in circostanze diverse ma analoghe, ed è stato piacevole venirne ora a conoscenza, leggendo il suo libro. Il piacere di avere la conferma dell'esistenza degli invisibili ma indistruttibili fili che tessono la vita di tutti noi. Di cui anche Marco, mi sento di dire, ne ha senza dubbio verificata la presenza con la sua avventura, dal momento che il ripetuto riferirsi al caso e alla casualità da parte sua nella prima parte del libro ha lasciato spazio, invece, nella seconda, a un richiamo al senso univoco e inequivocabilmente orientato degli incontri e delle situazioni che gli si presentavano nel cammino.
Marco un giorno della primavera 2014 è partito a piedi da casa zaino in spalla, ha girato e vissuto la provincia in cui vive (e il gioco di parole è proprio voluto), e vi è tornato due mesi dopo. Sempre se stesso ma diverso, con tante cose da raccontare, che è riuscito a fare molto bene.
Qualche mese dopo, durante il corso di escursionismo successivo a quello a cui partecipò Marco, senza aver ancora letto il suo libro e sapendo quasi nulla della sua esperienza, ho consigliato - deciso - un vivete a piedi! ai presenti, come suggerimento di soluzione ecologica di gran parte delle questioni che ci riguardano, come individui e come società.
"Naturale sintonia", sono certo Marco confermerà, quando a sua volta sarà lui a leggere questo pezzo e ne verrà a conoscenza.
E anche essa - ovviamente - fa parte della Poesia.
La vita è un linguaggio. Cammino, osservo gli alberi, gli alberi che ondeggiano sono un verso, il ponte di pietra è il verso successivo, il mio stato d'animo la rima baciata alla fine della strofa. Un sapore, un odore, un dolore alla schiena.
Senza che tu te ne sia accorto, quand'è sera e ti corichi, hai letto un intero libro di poesie. [Da "Il giro della Tuscia in 80 giorni]
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