martedì 6 gennaio 2009

Chi è una Guida Ambientale Escursionistica?

Per rispondere a questa domanda senza entrare troppo nei meandri della giurisprudenza in termini di responsabilità nell'accompagnamento escursionistico (per l'approfondimento della quale suggerisco i due ottimi testi di V. Torti "La responsabilità nell'accompagnamento in montagna" per il C.A.I. e di M. Fazion "Prima che venga il lupo" per i Quaderni dell'A.I.G.A.E.) si può utilizzare la definizione che dà la recente legge n° 18/2006 della Regione Umbria: "Guida Ambientale Escursionistica è chi, per professione, accompagna persone singole o gruppi in escursioni, anche attraverso tracciati e sentieri prefissati, in ambienti montani, collinari, di pianura, acquatici e sotteranei, anche antropizzati, compresi parchi e aree protette, nonchè ambienti e strutture espositive di carattere naturalistico ed ecologico, assicurando la necessaria assistenza tecnica ai singoli e al gruppo e illustrando gli aspetti ambientali, naturalisitici e antropologici del territorio. Sono esclusi dall'ambito di competenza delle G.A.E. i percorsi posti su terreni di elevata acclività innevati e rocciosi che richiedono l'uso di attrezzature e tecniche alpinistiche, con l'utilizzo, per la progressione, di corda, piccozza e ramponi". Aggiungo io, prendendo in prestito la dicitura dal codice deontologico dell'Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche, che "l'attività di accompagnamento può essere svolta anche in modi e con mezzi diversi come metodologie e tecniche didattiche ed educative, lingue straniere, cavallo, mountain bike e cicloturismo, canoa, nuoto, immersione subacquea ed altre che rispondano ad esigenze specifiche".
E fin qui ci siamo, questo è quello che dice la legge. E' bene però focalizzarsi, come ricorda Fazion nel suo testo, sul punto centrale che è il concetto di affidamento insito nell'accompagnamento e di responsabilità che ne deriva. La responsabilità dell'accompagnatore - in termini morali ma, soprattutto, legali - è direttamente proporzionale al grado di affidamento che l'accompagnatore ha nei confronti dell'accompagnato. Ebbene, il livello di affidamento dipende dal grado di qualificazione dell'accompagnatore. Ora, nel nostro Paese, tra le diverse figure che operano l'accompagnamento in ambiente naturale, ci sono diverse tipologie di accompagnatori e Guide, e tutte rientrano contemporaneamente nella distinzione volontario/professionale e qualificato/non qualificato, dove per "qualificato" si intende (a tutela dell'accompagnato) che le capacità sono state vagliate da qualcuno preposto a farlo con una valenza pubblica.
In Italia esistono le seguenti tipologie di accompagnatori professionali qualificati: le Guide Alpine, gli Accompagnatori di Media Montagna e le Guide Ambientali Escursionistiche (e diciture assimilabili avendo dato le diverse Regioni nel legiferare in merito un nome diverso alla stessa figura). Le Guide Alpine non hanno limitazioni di sorta perchè possono accompagnare escursionisti e alpinisti in qualunque paese del mondo, su qualunque terreno con qualunque tecnica di progressione con qualunque difficoltà. Gli A.M.M. fanno parte del Convegno delle Guide Alpine, hanno attibuzioni simili a queste ma intervengono in ambito sportivo e non turistico e hanno dei limiti sotto il profilo tecnico per la progressione. La G.A.E., come chiaramente spiegato dal testo della legge citata sopra, rispetto alle Guide Alpine, ha delle limitazioni per quanto riguarda il grado di difficoltà e le tecniche di progressione, d'altro canto ne vengono accertate invece, ai fini del conseguimento dell'abilitazione, la preparazione e la capacità relative alla sua funzione di didattica e/o interpretariato ambientale.
Citando brevemente le Guide Ambientali Escursionistiche che operano nelle Regioni in cui non è stato ancora legiferato in merito e che rientrano tra gli accompagnatori professionali non qualificati, altre figure, che si occupano di accompagnamento, molto comuni nel nostro Paese sono: gli Accompagnatori del C.A.I. e gli Accompagnatori Nazionali di Escursionismo della F.I.E. , che rientrano entrambi nella categoria degli accompagnatori volontari qualificati (che operano quindi senza ricevere un corrispettivo per la loro prestazione e che hanno ricevuto una qualifica che però vale solamente nell'ambito associativo del C.A.I e della F.I.E. per attività rivolte ai soci di queste) e, tra gli accompagnatori volontari non qualificati (senza compenso e senza qualifica), rientrano: i Capi Scout, i direttori di escursione del C.A.I. e della F.I.E. o delle molte associazioni che in qualche modo si occupano di escursionismo e tutti quelli che, senza ricevere alcun compenso, si offrono per accompagnare qualcuno in escursione.
La qualifica ricevuta sottointende conseguentemente un certo grado di affidabilità e il concetto di affidamento fa perno sul concetto di affidabilità, come ricorda il Torti: "al crescere del livello di affidabilità dell'accompagnatore decresce il livello di rischio accettato [dall'accompagnato, n.d.r.] ed aumenta quello del dovere di protezione; al decrescere del livello di affidabilità dell'accompagnatore aumenta il livello di rischio accettato [dall'accompagnato, n.d.r.] e decresce quello del dovere di protezione" .
Per concludere: l'acquisizione della qualifica di Guida comporta, per la nostra giurisprudenza, l'implicita assunzione del massimo grado di responsabilità verso coloro che accompagniamo. E per me, nello svolgimento della mia professione, questo è molto chiaro.

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