sabato 26 dicembre 2009

Orione, il Grande Cacciatore


Il regalo più bello ieri l'ho ricevuto dal cielo della campagna umbra, dove mi trovavo.
Dopo giorni di pioggia e di cielo nuvoloso, di ombrelli e cappucci che costringono a tenere la vista bassa, alle nove di sera, mentre mi approssivamo ad aprire la portiera della macchina, gli occhi mi sono andati come per istinto verso il cielo, che con grande sorpresa era limpido e terso, puntando dritto verso la bellissima costellazione di Orione, già pienamente sorta a quell'ora ad est.
Per un istante il respiro mi si è fermato di fronte alla vista del Grande Cacciatore. Credo di aver assunto un'espressione di grande meraviglia, come di un qualcuno che vede per la prima volta una cosa stupenda.
Avrò osservato centinaia di volte la costellazione di Orione ma in effetti erano molti mesi che non avevo più avuto modo di vederla, e ora mi appariva improvvisamente così nitida e splendente su in alto nel cielo. Ed è stata come una nuova prima volta.

Mi sono fermato qualche minuto a guardarla lì imponente e autoritaria. Al suo cospetto mi pongo sempre con una certa riverenza e ammirazione, non foss'altro per il significato profondo che questa costellazione ha avuto nell'immaginario dei nostri antenati, che ne hanno fatto un punto di riferimento celeste e mitico del cielo invernale.
E' infatti composta da un gruppo di stelle molto visibili, "assemblate" insieme in una forma davvero particolare, impossibile da non identificare anche non sapendo nulla di costellazioni e di astronomia.
Inoltre, per chi sappia cogliere e apprezzare, fa parte di una porzione di cielo in cui ci sono diverse altre costellazioni e astri molto appariscenti e misteriosi: il Toro con Aldebaran e le Pleiadi, il Cane Maggiore con Sirio (la stella più brillante del cielo), il Cane Minore con Procione, i Gemelli con Castore e Polluce, l'Auriga con Capella...
Una porzione di cielo che custodisce storie importanti e interessanti.



La costellazione rappresenta un guerriero/cacciatore che, in ginocchio, brandisce una spada/clava col braccio destro e tiene con il sinistro uno scudo/pelle di leone.
Orione era un cacciatore infallibile, in grado di abbattere qualsiasi preda. Non era un dio e per questo non era ben visto da molti tra gli dei.
Un giorno si imbattè in Artemide, la dea della caccia, che lo convinse a cacciare in sua compagnia. Apollo, invidioso, ricordando che il bel cacciatore aveva in passato già sedotto l'Aurora (che da quel giorno arroscisce ogni mattina a causa di questo fatto) si recò dalla Madre Terra raccontandogli che quell'uomo si vantava di essere in grado di uccidere qualsiasi essere vivente lei custodisse in seno. La dea, sdegnata per tale presunta arroganza, gli scaglio contro uno velenosissimo Scorpione. Orione cercò di difendersi in ogni modo, con le frecce e con la spada, prima di riconoscere che quella creatura era francamente invincibile. Allora decise di darsi, per una volta, alla fuga, gettandosi in mare e nuotando verso l'isola di Delo.
Apollo, non felice di quanto ottenuto, andò da Artemide e, con un inganno, le fece credere che quell'uomo che nuotava in mare era Candaone, un essere malvagio che da poco aveva sedotto una delle sue sacerdotesse. In realtà, Candaone era uno dei tanti soprannomi di Orione ma Artemide non era a conosenza. Ella scoccò irata una freccia verso di lui e nuotò per raggiungerlo accorgendosi a quel punto della vera identità dell'uomo e di averlo colpito mortalmente alla testa. Disperata, si rivolse ad Asclepio, il dio della Medicina (in cielo rappresentato dalla costellazione di Ofiuco ) chiedendogli di restituire la vita al giovane.
Asclepio lo avrebbe fatto volentieri ma fu colpito da una folgore dal padre Zeus, che, evidentemente, aveva deciso di assecondare l'altro figlio, Apollo.
Artemide allora pose fra le stelle Orione, eternamente inseguito dallo Scorpione.
In effetti le due costellazioni sono poste in cielo una di fronte all'altra e, per questo motivo, a causa del movimento (apparente) delle stesse, quando una sorge l'altra tramonta e vicevera, non "incontrandosi" mai.

Non si riesce a capire per quale motivo fu data tanta importanza in cielo ad una figura tutto sommato secondaria non essendo Orione ne un eroe ne un dio, finchè non si considera fondata l'ipotesi secondo cui Orione è la rielaborazione in chiave astronomica da parte degli antichi greci di una figura astrologica sumera, Uru-anna, ovvero "luce del cielo". E' solo una interpretazione ma, in effetti, la somiglianza
fonetica potrebbe confermare l'ipotesi.
Secondo un'altra ipotesi la figura di Orione potrebbe celare quella di Gilgamesh, protagonista di un omonimo poema epico che narra le avventure di questo personaggio di origine ufficiale sumera ma la cui vera "nascita" si perde nella notte dei tempi, e che ha ispirato molti altri miti successivi, come ad esempio quello del Diluvio Universale.
Nella mitologia indiana la figura rappresentava il Signore della Creazione.



Orione sorge in autunno e tramonta definitivamente in primavera, per questo non è visibile nel cielo d'estate, il periodo in cui è più facile trovare il modo di alzare il naso in su per osservare la volta celeste.
E' composto da alcune stelle molto luminose e significative.
Innanzitutto le tre che formano la mitica Cintura di Orione. Tale parte della costellazione ha suscitato sempre, per l'allineamento delle sue componenti, un fascino e una conseguente importanza particolare per i popoli antichi. Tant'è che c'è un'ipotesi, confermata da alcune misurazioni fatte, da parte di alcuni studiosi che vuole che le tre piramidi d'Egitto siano allineate in terra così come lo sono le tre stelle in cielo...
Poi c'è Betelgeuse, il suo nome deriva dall'arabo (gli arabi sono stati i primi a dare il nome a tutte o quasi le stelle visibili) e significa "l'ascella di colui che è al centro". E in effetti è proprio nel punto che rappresenta la sua ascella destra. E' una stella supergigante rossa, con un diametro 400 volte più grande del Sole, il cui colore è possibile riconoscerlo anche ad occhio nudo. Soprattutto se paragonato a Rigel (dall'arabo "il piede sinistro del cacciatore", perchè posta in quella posizione), una supergigante bianca, la più luminosa della costellazione e la settima in assoluto del cielo stellato.
Infine, la sua spalla sinistra è occupata da Bellatrix , ovvero "la guerriera", così chiamata perché al tempo dell'antica Grecia gli astrologi le attribuivano la capacità di propiziare onori militari e civili.

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