lunedì 21 dicembre 2009

Solstizio d'inverno



Credo sia di buon auspicio inaugurare ufficialmente una nuova sezione di approfondimenti legati all'Astronomia il giorno del solstizio di inverno, cioè oggi 21 dicembre.
In realtà ho scritto già qualcosa in passato sull'argomento ma intendo qui appunto dar vita ad nuova sezione del blog, con cui approfondire aspetti legati all'osservazione del cielo, così come già faccio da un po' con la flora e la fauna.

Il solstizio d'inverno è uno dei 4 giorni fondamentali dell'anno.
E' il giorno in cui il Sole raggiunge, nel suo apparente movimento nel cielo - apparente perché è la Terra che gira intorno a lui, anche se a noi, da qui, sembra il contrario - il punto più basso a mezzogiorno, sopra l'orizzonte.
Da domani, il suo percorso ad arco nel cielo comincerà ad allargarsi. Sorgerà sempre un po' più verso est (ora sorge a sud-est) e tramonterà sempre più verso ovest (ora tramonta a sud-ovest), raggiungendo precisamente in questi due momenti questi due punti cardinali nei giorni dell'equinozio di primavera.
Conseguenza di ciò e che, da domani, le giornate (ovvero, il dì) cominciano a crescere di nuovo, essenso oggi il giorno più corto dell'anno (in termini di luminosità).
Da oggi siamo in Inverno, considerata come stagione astronomica (ovvero compresa tra un solstizio e un equinozio) mentre dal punto di vista meteorologico usiamo considerare entrato l'inverno già da una mese circa.

La parola solstizio deriva dalla lingua germanica e significa: "il sole si ferma". In effetti, abbiamo visto, lo fa rispetto all'ampiezza del suo percorso ad arco nel cielo.
In questo giorno, il sole è allo zenith (cioè sulla perpendicolare di un osservatore sulla Terra) a mezzogiorno sui punti della superficie terrestre toccati dalla linea del Tropico del Capricorno.

E' stato sempre considerato un giorno importante nell'antichità.
Non è un caso che il Natale cristiano, la festa della nascita, cada proprio in questi giorni. E' una data che è stata fissata di questi tempi proprio per riprendere le tradizioni pagane e pre-cristiane che, soprattutto tra i popoli del nord del nostro emisfero, festeggiavano il ritorno della Luce del Sole, di cui appunto si celebrava la "rinascita".

Con oggi si entra nel segno del Capricorno, una creatura fantastica metà pesce e metà capra, sacra per le antiche civiltà che abitavano la Mesopotamia. Probabilmente, tra le altre, simboleggiava due delle possibilità di approvvigionamento di cibo: la pesca e l'allevamento.
Non è una costellazione molto brillante ed è possibile scorgerla con un po' d'esperienza nell'osservazione del cielo stellato d'estate, in quanto, in questo momento, si muove nel cielo facendo da sfondo al tragitto del Sole e quindi non è possibile vederla perchè "nascosta" dalla luce della nostra stella, che è presente in cielo nello stesso momento.



A causa del movimento cosiddetto di Precessione, spiegato un pochino nel post relativo all'Equinozio d'Autunno, i segni zodiacali che conosciamo non sono stati sempre allo stesso "posto" nel calendario.
In alcune iscrizioni sumere in cuneiforme il segno del Capricorno veniva chiamato "Padre della Luce", appellativo che anticamente in genere veniva dato alla costellazione del solstizio d'estate. Beh, il Capricorno era il segno del solstizio d'estate (cioè del 21 giugno, sei mesi prima di quanto avviene ora) nel 13000 a.C. circa.
Ciò sta a significare che già a quel tempo, in un epoca che noi non consideriamo storia perchè questa inizia convenzionalmente con la civiltà sumera diverse migliaia di anni dopo, ci sarebbe stata una cultura, una civiltà che avrebbe coniato tale termine e quindi tale concetto...

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