sabato 7 marzo 2009

Lettera ai giovani


Caro giovane, cara giovane,
se stai leggendo questo post vuol dire che hai a disposizione un pc e la possibilità di collegarti ad Internet. Vuol dire anche che sei libero di utilizzare questo strumento e che sei indipendente nel farlo. Bene! Sono felice per te, è molto importante.
Tuttavia, è proprio dal blog (e quindi dal web) che desidero dirti una cosa. Internet è un mezzo di comunicazione eccezionale, è il presente e sicuramente sarà il futuro. Anche il computer è uno strumento straordinario: ha consentito e consente ogni giorno agli uomini di effettuare cose solo poco anni fa impensabili, e lo farà anche in futuro. Per questo sono lieto che tu sappia già usarlo bene: ti sarà molto utile negli anni.
Più precisamente, quello che voglio dirti è questo: sono mezzi straordinari sì ma, a mio avviso, è meglio se continuiamo a considerarli solo un mezzo, e non un fine. Mi spiego meglio, ma è necessaria una premessa, anzi due.
Ogni anno vengo in contatto con centinaia di ragazzi, li incontro nelle scuole grazie ai progetti di Educazione Ambeintale che faccio o perché li conduco in escursione insieme alle loro classi.
Li sento sempre più spesso parlare tra loro solo di questioni informatiche o di videogiochi, come se fossero l'unica cosa che conoscono e che li affascina. E mi accorgo che (soprattutto i più grandi) con molta difficoltà riescono a “separarsi” per alcune ore dal loro cellulare; e mi rendo conto che, il più delle volte, ignorano tante altre questioni anche esse importanti per i giovani, come la socialità, lo sport, la vita all'aria aperta, la conoscenza del mondo esterno. E che non si guardano intorno, conoscendo molto poco di quello che li circonda.
Sono nato alla fine degli anni '70, nel periodo in cui sono apparsi i primi computer domestici. Forse ne hai già sentito parlare, altrimenti puoi farti raccontare da qualcuno più grande, del mitico Commodore 64 che, a quei tempi, era desiderato da noi ragazzi così come lo è la Playstation (o qualunque altra console) oggi. Per una serie di motivi era sicuramente meno diffuso di quanto lo siano le attuali console, ma molto ambito da tutti noi. Oggi posso dire che, per quanto mi riguarda, sono contento di non averlo mai posseduto: ciò mi ha consentito di non stare per ore davanti ad uno schermo e di fare tantissime altre esperienze nel mondo, insieme anche a molti altri ragazzi, amici e non. Esperienze che mi hanno formato, incidendo anche su quello che sono oggi e sulle mie scelte.
Ho cominciato ad adoperare tanto il mio primo computer quando ho iniziato a lavorare, nel 1997, a venti anni compiuti. E non stiamo parlando dell'età della pietra: è qualcosa in più di dieci anni fa e i computer erano già entrati nelle famiglie. Prima sono riuscito a vivere anche senza e oggi è naturalmente, anche per me, uno strumento di grandissima importanza per comunicare (soprattutto con per e-mail), per informarmi, per promuovere le mie attività, per la gestione del mio lavoro. Sono grato di aver avuto un così lungo periodo della mia vita senza averne uno a disposizione - benché non nascondo che lo desiderassi molto a quel tempo - che mi avrebbe tenuto sicuramente lontano da tante altre bellissime cose che ho fatto, primo fra tutti lo sport è ciò che questo mi ha dato in termini di esperienza, amicizie, incontri, divertimento e competizione.
Essendo per me oggi uno strumento di uso quotidiano, mi sono accorto che spesso tendo a passarci più tempo di quello che effettivamente mi è necessario, catturato dalle innumerevoli possibilità che esso consente o totalmente preso dalla navigazione in Internet senza uno scopo preciso. A volte, accendo il pc e mi collego ad Internet come se fossi alla ricerca di un qualcosa che possa interessarmi ma senza un reale e preciso scopo, e vago nel web alla ricerca di un motivo che giustifichi la mia navigazione. Per fortuna il mio organismo tutto mi salva dalla mia mente “illusa” perché, in genere, dopo un'ora che sto lavorando al pc (sopratutto se inutilmente) comincio a sentirmi non bene (mal di testa, stanchezza eccessiva, ...) e questo mi costringe a spegnere e a cambiare attività.
Penso che questa tendenza a considerare il computer come passatempo, l'obiettivo ultimo di quel preciso momento, capiti anche a te a volte. Per questo ti invito veramente ad allenarti costantemente ad avere un rapporto sano con tale strumento. Uno strumento appunto, che deve essere utilizzato per quello che è: un eccellente supporto in molte attività personali di lavoro e di svago, e non un qualcosa che ci consenta di riempire le nostre giornate perché non siamo in grado di darci altro.
Fai sport, incontra i tuoi amici e le tue amiche per farvi una chiacchierata reale, impara a suonare uno strumento musicale, leggi un libro, fai un disegno, una passeggiata, osserva un fiore o fermati ad apprezzare le sfumature di un tramonto. Ascolta la pioggia. Guarda il cielo stellato. Impara qualcosa di pratico, fatti raccontare qualcosa dai tuoi nonni o dai tuoi genitori riguardo a quando erano giovani loro, oppure, semplicemente, concediti un po' di ozio (non fa di certo male e ci vuole anche quello, ogni tanto...). Magari per fantasticare un po'.
Cerca di fare qualcosa del genere prima di decidere di sederti davanti ad un monitor e passarci il resto della giornata. Oppure sviluppa la capacità di saperti fermare dopo un po' che lo usi, di spegnere il computer e di fare un'altra cosa, alternandola così all'attività informatica.
È vero, le città non sono state certo progettate per essere a misura dei ragazzi, invase in tal modo dalle auto e dallo smog e dal rumore ma, se già hai fatto i compiti a casa e se ti è possibile (con il permesso dei tuoi genitori) prova magari ad uscire per incontrare i tuoi amici piuttosto che star tutto il pomeriggio in casa davanti al computer o la Playstation, per poi alzarsi solamente per...andare davanti al televisore!
Non aver paura di quello che c'è fuori: è vero se ne sentono di tutti i colori ma una recente indagine dimostra che in realtà i crimini sono diminuiti negli ultimi anni, è solo che le televisioni ne parlano di più! E comunque la paura va bene finché è “sana” e saggiamente ci tiene lontano da situazioni spiacevoli, ma non deve impedirci di vivere la nostra vita.
Ecco, vivi la tua vita. Porta nel mondo, con saggezza e consapevolezza, quello che sei e lo straordinario potenziale e i talenti che già possiedi, anche se sei molto giovane!
Non farti prendere troppo dal mondo virtuale, dalla ricerca di amicizie virtuali. Va nella vita reale e coltiva amicizie reali. Trasmettilo anche ai tuoi amici e alle tue amiche. Fa qualcosa di utile per il prossimo, crea rapporti e costruisci un qualcosa che cambi realmente il mondo come tu lo vorresti.
Di sicuro, non te ne pentirai un giorno.

Per concludere, desidero dedicarti un passo di WALDEN-VITA NEI BOSCHI di H.D.Thoreau, scritto nel 1845: “Alzati libero da cure, prima dell'alba, e cerca l'avventura. Che il mezzogiorno ti trovi presso altri laghi e che la notte ti sorprenda dovunque a tuo agio. (...). Cresci selvaggio, secondo la tua natura, come queste carici e questi felceti, che non diventeranno mai fieno inglese. Lascia che il tuono rombi; che importa se minaccia di rovina il raccolto del contadino? Non è quello il messaggio che egli ti porta. Rifugiati sotto la nube, mentre i contadini fuggono a ripararsi sotto carri e baracche. Fa sì che il guadagnarsi da vivere non sia un mestiere ma un divertimento. Godi della terra, senza però possederla. Gli uomini sono quello che sono, per mancanza di iniziativa e di fede, perché comprano e vendono e consumano la loro vita come servi della gleba

Pur non essendo stato mai un Boy-Scout, desidero salutarti con il loro saluto-augurio:
Buona strada!
Riccardo

2 commenti:

  1. Sei d'accordo se lo stampiamo e lo appendiamo per casa ?..;) grazie di cuore, Nando e Gianna,alla prossima escursione con tutta la banda (ma diglielo anche a voce,eh!)

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  2. fantastica:la leggero' ai miei alunni! silvy

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