lunedì 24 agosto 2009

Cicala


Phylum: Artropodi;
Classe: Insetti;
Ordine: Omotteri;
Famiglia: Cicadidi;
Genere: Cicada;
Specie: Plebeia

Il loro "canto" (in realtà è una vibrazione) accompagna i pomeriggi dei nostri giorni d'estate, soprattutto se abitiamo vicino ad alberi - a volte con piacere, riempendo il "vuoto" di un paesaggio arso sotto il solleone, altre volte meno come nel caso in cui stiamo tentando di prender sonno sull'amaca all'ombra di una pineta - e non c'è nessun bambino che non si sia chiesto almeno una volta: "che cosa è questo rumore?", riferendosi al frinire delle cicale.

La cicala è un insetto mediamente grande (fino anche a 4 cm di lunghezza) e di colore marrone scuro/verde che, con un po' di pazienza nell'osservazione, non è difficile scovare tra le fronde degli alberi appoggiata ad un tronco o su un ramo, cercandola in direzione di provenienza del suono.
E' il maschio che frinisce (facendo vibrare delle lamine sull'addome) per conquistare la femmina che, una volta scelto il miglior pretendente in base al suono emesso, con lui si accoppia e depositando poi le uova sotto terra.
Quando nascono le larve, queste passano del tempo (anche diversi anni) sottoterra per nutrirsi, dopodichè escono alla luce del giorno, salgono su un albero su cui effettuano la muta lasciando lì l'involucro ninfale (come nella foto) e spiccano il primo volo.



In alcune specie di Cicale del Nordamerica (chiamate cicale periodiche) è stato rilevato che il periodo che intercorre tra la deposizione delle uova e l'uscita allo scoperto delle larve (che avviene per tutti gli individui in contemporanea) è, per alcune specie, esattamente di 13 anni e, per altre, di 17. Come mai? L'ipotesi più accredita è che sia una strategia evolutiva sviluppata per la sopravvivenza! 13 e 17 sono due numeri primi: nessun predatore che non abbia lo stesso ciclo di vita di 13 e 17 anni (e non ne sono stati scoperti) può attaccare questa specie che, a queste scadenze, emerge dalla terra e si comporta come una vera e propria calamità, non avendo alcun "nemico" in grado di regolarne la presenza. Questo è il caso di quelle che vengono chiamate locuste

Nella storia, nell'immaginario collettivo degli uomini, la cicala ha avuto sempre un ruolo simbolico abbastanza importante. Simboleggia negativamente l'imprevidenza (nella favola di Esopo de La cicala e la formica, nella quale la prima è costretta a chiedere aiuto alla seconda per alimentarsi durante l'inverno perchè non ha potuto far provviste durante l'estate, impegnata costantemente a cantare); e la mancanza di cortesia, in un'altra celebre favola di Fedro, in cui viene uccisa e divorata dalla civetta che le aveva chiesto innumerevoli volte di smetter di cantare perchè lei, lavoratrice notturna, durante il giorno aveva bisogno di riposare.
Ma il simbolismo legato alla cicala ha avuto anche valenza positiva come nel caso di quello riportato da Platone nel Fedro per bocca di Socrate, che la considera, in quanto dedita esclusivamente al canto senza toccare mai cibo ne bevanda, ministra delle Muse e modello per il filosofo il quale, non curandosi del corpo, si occupa incessamente della conoscenza delle cose divine.
Inoltre, in questo senso emblema anche di purezza e innocenza, veniva utilizzata come forma dei fermagli d'oro per capelli indossati dalle giovani fanciulle.

Il passaggio dallo stadio larvale a quello adulto lasciando l'involucro ninfale in vista è stato invece da sempre considerato come simbolo di immortalità della vita dopo la morte. Nella Cina antica solitamente si metteva in bocca ai defunti un amuleto di giada della forma di questo insetto.

1 commento:

  1. ...ma lo sai che non ne avevo mai vista una.?...:) thanhs a lot Sir...Tb

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