lunedì 17 agosto 2009

Notti d'estate



Il 2009 è stato dichiarato dall'UNESCO "Anno Internazionale dell'Astronomia" visto che quest'anno cade il 4° centenario dall'invenzione del telescopio da parte di Galileo Galilei. Invenzione questa che, in quel momento, fece fare un salto "quantico" allo studio dei corpi celesti e che può essere a tutti gli effetti considerata come quella che ha dato inizio all'Astronomia moderna.

Sono affascinato dalla volta celeste praticamente da sempre e ho iniziato ad approfondirne un po' di più la conoscenza quando ero al Liceo, fino a circa i venti anni. Per un po' di anni poi, chissà perchè, ho messo da parte questa passione, che è riemersa invece con grande forza negli ultimi 4-5 anni.
Ma ho la sensazione che non accadrà più, che la trascuri per molto tempo. Un cielo stellato "chiama" e bisogna "rispondere": ogni tanto ho bisogno di farmi una passeggiata in notturna (magari non in città) e starmene un po' lì a contemplare la volta celeste ad occhio nudo.
Quando ero ragazzo desideravo tanto avere un telescopio, oggi non ne sento la mancanza. Nel tempo, naturalmente, ho avuto modo di fare osservazioni con questo tipo di strumenti e devo riconoscere che è stata davvero una bella esperienza: osservare ad esempio Saturno con i suoi famosi anelli o Giove con i suoi 4 satelliti galileiani (perchè scoperti dallo scienziato del '600 proprio con il suo telescopio), o la stessa Luna con i suoi enormi crateri o qualche galassia vicina alla nostra.
Il telescopio però, come tutti gli strumenti tecnologici, se non usato con equilibrio rischia di farci perdere il senso del limite e spingerci all'inseguimento nevrotico del miglioramento tecnologico: il vecchio telescopio con cui ho esplorato la gran parte del cielo non mi basta più: ne voglio uno più potente, e poi vorrò quello più potente ancora....
Inoltre richiede manutenzione, pratica d'uso, un luogo dove sistemarlo e, magari, tenerlo sempre montato (è risaputo che, dopo il telescopio, il desiderio di tutti gli astronomi dilettanti è avere un proprio osservatorio personale), attenzione, cura... tutte cose che possono portare a noia anche la passione più grande e sicuramente cose che ti tolgono un po' di libertà. Quella ad esempio di infilarsi una giacca, scegliere un punto buio e lasciarsi andare e perdersi tra le migliaia di stelle di un cielo notturno. Senza altri pensieri.

Ora come ora mi piace perciò star lì a guardare le costellazioni così come le guardavano i nostri antenati; immedesimarmi in loro e cercare di comprendere il significato profondo dei miti e dei simboli del cielo che hanno costruito e che ci hanno tramandato, alcuni dei quali sono antichissimi: la loro origine si perde veramente nella notte dei tempi.
Il cielo stellato è il più grande, eterno, libro di storia popolare che esista. E continuerà ad esserlo per molto molto tempo. Si consideri che, nel 1627, tale Julius Schiller presentò il suo Coelum Stellatum Christianum, una rivisitazione in chiave cristiana di tutte le costellazioni del cielo (in cui i dodici segni zodiacali venivano sostituiti dai dodici apostoli e tutte le altre costellazioni da personaggi e oggetti della storia biblica), ma questa proposta non fu mai presa in considerazione da nessuno dei papi, i quali hanno continuato a far affrescare i loro palazzi con le immagini astrali classiche, alcune delle quali derivano da antichissime tradizioni profondamente pagane!



Così quest'estate, fino ad ora intendo, ho cercato di trasmettere questa mia passione partecipando ad alcuni incontri in notturna. Uno come accompagnatore per conto di Four Seasons, svoltosi nella Riserva Naturale di Monterano nell'ambito delle iniziative dell'ARP Lazio. E due organizzati nei pressi di Orvieto e condotti personalmente da me con una esplorazione guidata della volta celeste (estiva). Il successo è stato notevole a conferma del fatto che non c'è nessuno che non sia interessato almeno un po' a saperne qualcosa di più di questo affascinante elemento dell'ambiente che ci accompagna e ci accompagnerà per tutta la vita. Hanno partecipato persone di tutte le età, bambini compresi. Un interesse il loro che già avevo avuto modo di verificare nelle classi in cui ho tenuto negli anni il progetto didattico sull'astronomia. E che, in fin dei conti, è come quello che provavo io alla loro età, e che non è mai scemato.

Il temibile ma affascinante Scorpione si sposta lentamente da sud ad ovest, inseguito dal Sagittario, ineguagliabile arciere a cavallo e nelle arti. A nord-est sorge il valoroso e nobile d'animo Perseo intento nella liberazione di Andromeda. Sopra le nostre teste, Ercole porta a termine una delle sue dodici fatiche: la vittoria sul grande Drago. Le Orse osservano placide, mentre il Cigno e L'Aquila planano silenziosi e fieri.
E' una notte di eroi, di imprese e di animali sacri, questa.

4 commenti:

  1. quel experience ! merci,Ricardo, a bientot famille lafond

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  2. Una scoperta davvero appassionante..Ma tocca rifarla perchè c'è tanto ancora da fare per orientarsi.La location è davvero bella ed ispira..Grazie anche ai nostri gentili ospiti.Quindi : alla prossima ! Enzo

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  3. Commovente... e senza la luna il buio sara'ancora piu' profondo e le stelle brilleranno di piu'... beati voi...manu'

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  4. caro Riccardo ! allora : grazie per averci mostrato la volta celeste ieri sera ! è stato molto istruttivo ed ho potuto ricordare anche tanti miti.. lo userò anche in classe..e chissà che non portiamo presto anche i miei alunni..comunque : figherrimo il puntatore laser...me ne compro uno pure io e poi gioco a guerre stellari con Obi uan kenobi :D))) immancabilmente , vostra silvi !!!

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