giovedì 5 novembre 2009

Sentiero Natura, n° 1 - Novembre 2009


In questi giorni esce il primo numero (anche se anticipato dal numero zero dello scorso mese) della rivista 4 Soul Pocket di Roma, a distribuzione gratuita nel quartiere Trieste-Salario.
Di seguito l'articolo che ho scritto per la rubrica Sentiero Natura che curo personalmente, dedicato in questa occasione al Parco Nazionale del Circeo.

Nel 2009 si festeggiano due importanti anniversari che riguardano le aree protette della Regione: i 75 anni del Parco Nazionale del Circeo e i 30 anni della Riserva Naturale Regionale del Tevere-Farfa, la prima ad essere istituita a livello regionale. Del Circeo parleremo in questo numero, dell'altra nel prossimo.
Istituito nel 1934, nel corso delle bonifiche della pianura pontina, per salvare un lembo della Selva di Terracina, l'antica foresta che ricopriva completamente il territorio, il Parco Nazionale del Circeo è il terzo per istituzione nel nostro Paese e uno dei più piccoli, eppure all'interno dei suoi 8500 ettari racchiude una grandissima varietà di ambienti che ne fanno una realtà unica.
La fitta selva, la più estesa foresta naturale di pianura presente sul territorio italiano, casa di daini e cinghiali; la duna litoranea, prezioso ambiente su cui cresce la vegetazione pioniera; i laghi costieri, che ospitano decine di specie di uccelli nidificanti e di passo; il Promontorio, vera e propria montagna sul mare, con la macchia mediterranea e le pareti a picco sul mare della costa più bella del Lazio; le grotte, che hanno dato dimora agli uomini della preistoria e forse alla Maga Circe; e poi l'Isola di Zannone, una delle isole italiane più selvagge: il Parco del Circeo è da considerarsi un parco per tutte e 4 le stagioni, dove profumi e colori si combinano per la gioia dei sensi del visitatore.



Il Promontorio è attraversato da uno dei più interessanti sentieri escursionistici delle nostre zone, quello che sale sulla vetta del Monte Circeo (o Picco di Circe) e che riesce ad abbinare come pochi il fascino di una salita in montagna agli splendidi panorami sul mare. L'itinerario non è adatto a tutti ma solo ad escursionisti esperti: presenta dei passaggi su roccette che si superano aiutandosi con le mani e, soprattutto, dei punti esposti sulla cresta a strapiombo sul mare che non sono adatti a chi soffre di vertigini. Una volta su il panorama è unico: nelle giornate limpide si possono osservare i Colli Albani, i Monti Lepini, Ausoni e Aurunci, L'Agro Pontino con la costa, la Selva, la duna e i laghi. Senza dimenticare le Isole Ponziane che spuntano, in lontananza, dal mare.
Percorsi adatti a tutti invece, a piedi e in bicicletta, all'interno della Selva - dove si incontrano lestre (capanne di legna e frasche ricostruite come facevano i boscaioli un tempo per gli insediamenti stagionali) e piscine (zone che si allagano a seguito di piogge invernali e che creano un particolare ambiente umido) - o ai confini della stessa, dove è possibile scorgere uno dei tanti allevamenti di bufale, da cui provengono le celebri mozzarelle.
Dunque,...buone escursioni!

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