mercoledì 2 dicembre 2009

Sentiero Natura, n° 2 - Dicembre 2009



Come di consueto negli ultimi mesi, in questi giorni esce il numero di dicembre della rivista 4 Soul Pocket, periodico del quartiere Trieste-Salario di Roma a distribuzione gratuita, in cui tengo una rubrica (Sentiero Natura, appunto) che tratta di tutte le aree protette del Lazio.
Nel numero di questo mese ho scritto a proposito della Riserva Naturale Regionale di Nazzano Tevere-Farfa, e lo riporto qui a seguire.

Nel numero scorso, inaugurando il viaggio che faremo ogni mese su questa rubrica alla scoperta delle aree naturali protette del Lazio, abbiamo parlato del Parco Nazionale del Circeo, in ragione del fatto che proprio quest'anno si festeggiano i 75 anni dalla sua istituzione, in assoluto la prima area ad essere messa sotto tutela nel territorio della nostra regione (e una delle prime nell'intera Penisola).
In questo numero, come anticipato la volta scorsa, parleremo invece dell'altro importante anniversario e dell'area protetta che lo festeggia: la Riserva Naturale Regionale Nazzano, Tevere-Farfa e i suoi 30 anni.
Riconosciuta ufficialmente nel 1979, è stata la prima area naturale protetta istituita dalla Regione Lazio. Evento importante non solo come fatto in sé ma anche perché ha dato il via al progetto di protezione di molte altre zone di pregio naturalistico nella Regione, che negli anni ha raggiunto un numero considerevole (più di settanta) e che continua ad aumentare, come dimostra l'istituzione nel 2008, ultima in ordine temporale, del Parco Naturale dei Monti Ausoni e Lago di Fondi.
Quando fu istituita venne chiamata Oasi del Lago di Nazzano, dal nome del paese arroccato che dall'alto ne è custode e nei pressi del quale negli anni '50 venne costruita una diga dall'Enel, poco dopo la confluenza del fiume Farfa nel Tevere, per la produzione di energia idroelettrica che provocò l'innalzamento dell'acqua a monte originando un bacino che ben presto divenne luogo molto apprezzato come area di sosta per gli uccelli migratori che provenivano dal Nord-Europa.



La Riserva Naturale Tevere-Farfa è quindi lo straordinario esempio di come, a seguito di un brusco cambiamento del paesaggio dovuto all'intervento dell'uomo, la Natura si sia riappropriata pian piano di quei luoghi dando vita ad una delle zone umide più importanti del nostro Continente.
Nel territorio della Riserva, raggiungibile facilmente anche in treno scendendo alla stazione di Poggio Mirteto, è possibile fare diversi itinerari a piedi e in bicicletta (noleggiabile anche in loco) attraverso sentieri attrezzati, per cimentarsi, volendo, nell'attività d'elezione da queste parti: il birdwatching, ossia l'osservazione degli uccelli nel loro ambiente naturale che, come detto, qui sono presenti in numerose specie.
I percorsi, accessibili a tutti, si snodano a destra e a sinistra delle sponde del Tevere che qui ha generato con il suo movimento sinuoso una grande ansa. Gli itinerari sulle due diverse sponde sono facilmente unificabili tra loro prendendo il battello (alimentato a pannelli solari), che non solo permetterà di essere comodamente traghettati da una riva all'altra del fiume ma di fondersi totalmente alla natura dell'area e sentirsi parte integrante dei suoi abitanti, animali e piante che oramai hanno fatto propri questi splendidi luoghi.
Come sempre... buone escursioni!

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